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Perché si chiama Motocross? Il motivo dietro il nome scelto per questo sport

Gli appassionati di ruote tassellate sapranno già la risposta. L’approfondimento sulla nascita del Motocross vi lascerà meravigliati.

Le primissime sfide del cross si sono disputate in Inghilterra con le cosiddette “scrambler” ovvero moto derivate dal trial, disciplina da sempre molto in voga nel Regno unito. In Europa iniziarono a spopolare questa tipologia di corse, applicando delle modifiche con piste accorciate e aumentando il numero di giri, oltre ad ostacoli artificiali per aggiungere spettacolo alla competizione.

Ecco come nasce il motocross (Ansa) Motomondiale.it

Negli anni ‘30 del secolo scorso la popolarità del motocross iniziò a crescere in particolar modo in Inghilterra dove squadre ufficiali come Norton, BSA e JS si diedero battaglia in pista. Ai tempi le moto con ruote tassellate non erano molto differenti rispetto a quelle che venivano usate in strada. I duelli diedero la possibilità alle case produttrici di affinare la tecnica dei motocicli. Nei primi anni ‘30 i telai rigidi furono sostituiti alle sospensioni ed il forcellone posteriore fece la sua prima apparizione negli anni ‘50

La BSA era la casa produttrice più nota al mondo grazie alle vittorie in ambito internazionale. La FIM, Federazione Internazionale di motociclismo creò il primo campionato individuale europeo di categoria 500 poi divenuto campionato mondiale dal ’57, mentre soltanto nel 1962 alla 500 viene affiancata una seconda categoria di 250.

In questo frangente i costruttori di moto con motori a due tempi come la casa svedese Husqvarna e la cecoslovacca CZ acquisirono popolarità grazie all’agilità dei mezzi e tanti piloti svedesi e belgi iniziarono ad ottenere risultati di spessore nei campionati di riferimento.

L’origine del nome motocross

Negli anni ‘60 in Giappone iniziarono a notare la popolarità delle moto con ruote tassellate e per controbattere il dominio delle aziende europee i principali marchi lanciarono moto innovative. La Suzuki vinse il primo campionato del mondo della 250 nel 1970. A metà degli anni ‘70 venne lanciata la classe con motori da un ottavo di litro di 125 di cilindrata.

Spettacolo Motocross (Ansa) Motomondiale.it

Negli anni ‘80 fecero capolino i campioni americani e pian piano la scuola a stelle e strisce soppiantò quella europea. Un ruolo di primissimo piano l’ho avuto il pilota Jean Michel Bayle, in grado di vincere negli Stati Uniti nel Supercross e nei campionati di maggiore spessore, pur avendo una nazionalità francese ed essendo cresciuto in Europa. Nel motocross delle Nazioni i piloti di tutto il mondo si confrontano alla pari su ogni cilindrata e spesso gli italiani sono capaci di vere e proprie imprese. Ecco chi ha vinto di più nella storia.

Il termine inglese motocross deriva dal composto aplologico delle parole “motorcycle” e “cross-country”, anticamente denominato motocampestre. Viene, comunemente, abbreviato in cross o MX, trattandosi di uno sport motociclistico mondiale (MXGP) che si pratica su circuiti sterrati chiusi battezzati crossodromi.

Davide Russo

Laureato in Giurisprudenza, appassionato delle leggi dei motori. Davide ha iniziato a collaborare con diversi web magazine italiani, spaziando dal Motorsport all’Automotive, con un occhio alle innovazioni e l’altro alle curiosità storiche. Ha un pensiero che è diventato uno stile di vita: “I believe that everyone has a calling, motorsport is my true passion!”.

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