Una leggenda della MotoGP ha affrontato un argomento molto toccante, parlando anche di un talento italiano. Le sue parole.
La MotoGP è la massima categoria per quanto riguarda il motorsport su due ruote, dove troviamo i migliori piloti, i migliori tecnici e le moto più performanti del pianeta. La top class è stata purtroppo teatro anche di incidenti mortali che hanno strappato alla vita dei talenti incredibili, ragazzi che inseguivano i loro sogni quando un errore, un colpo di sfortuna o un problema tecnico li ha portati via per sempre.
Ovviamente, di incidenti mortali non ne capitano solo in MotoGP ma anzi, molto spesso accadono anche nelle classi minori, con ragazzini neanche maggiorenni che perdono la vita in un batter d’occhio. Un pluri-campione del mondo ha parlato del senso del pericolo che provano i piloti, tornando anche su un episodio che ha segnato in maniera drammatica il motociclismo moderno.
La MotoGP ha dovuto rinunciare a Jorge Lorenzo alla fine del 2019, quando, dopo una stagione con la Honda falcidiata dagli infortuni, il rider maiorchino decise di appendere il casco al chiodo. Nel podcast “TheWildProject“, il cinque volte campione del mondo ha voluto analizzare la paura della morte che c’è nei piloti, cavalieri del rischio certo, ma anche consapevoli di quanto il pericolo sia imponente quando si gareggia.
Ecco le sue parole: “Alla fine, la vita è sempre una questione di giorni, ci sono tante volte in cui ci si ritrova sul punto di perdere la vita, ma poi ciò non è accaduto. La sfortuna ed il caso esistono nella nostra esistenza, ma noi non dobbiamo pensarci e non dobbiamo dipendere da loro, quando sei un pilota, devi sempre pensare di avere tutto sotto controllo” racconta quindi il campione spagnolo.
Lorenzo ha poi fatto riferimento al momento più drammatico della MotoGP moderna, ovvero la morte di Marco Simoncelli, avvenuta in Malesia il 23 di ottobre del 2011: “Sai che può accadere e che puoi morire, ma non ci pensi. Per questo quando morì Simoncelli mi sono messo a piangere, non potevo crederci. Poi, a Phillip Island, vedendo dal muretto le altre moto andare così forte mi sono reso conto di quanto sia pericoloso questo sport. Ma quando sei in moto, avvolto in tuta e casco, ti senti come invincibile, pensi che non ti possa accadere nulla e fai delle cose incredibili in sella“. Conclude il pilota.
Cosa guida Valentino Rossi lontano dalle piste? Un modello che riflette il suo lato più…
Gli accessori per motociclisti più utilizzati in Italia riflettono un mix di sicurezza, comfort e…
Yamaha T-Max e Honda SH si contendono il mercato degli scooter, ma qual è il…
Matteo Salvini e la passione che non ha mai nascosto al pubblico: un lato meno…
Le novità di EICMA 2024 celebrano il meglio del motociclismo: modelli iconici, innovazioni elettriche e…
Un viaggio nei record di Marc Marquez in MotoGP, dalle sue vittorie ai primati che…