La Vespa resta uno degli scooter più amati in Italia e all’estero, ecco perché tutti lo vogliono imitare. Ecco alcuni dei modelli.
Come sempre, quando una cosa piace c’è la corsa al copia incolla e il gioiellino della Piaggio nato nel secondo Dopoguerra fa sicuramente parte dei mezzi che fanno scuola. Piccola, agile, dello scudo simpatico e molto riconoscibile, la Vespa è stata utilizzata da diversi personaggi noti, ma soprattutto è apparsa al cinema. La consacrazione hollywoodiana è avvenuta nel 1954 quando il regista William Wyler la volle nell’iconica scena di Vacanze Romane in cui Gregory Peck e Audrey Hepburn si aggirano per la Capitale alla sua guida.
Emblema del bel vivere italiano, nonché dal design unico e particolare tanto da ricevere dall’Unione Europea il marchio di riconoscibilità, negli ultimi anni è stata ripresa da molte Case, specialmente straniera. Qualcuno potrebbe obiettare che non è così e che il primo costruttore a riproporre quelle forme peculiari fu luna connazionale. Compresone il potenziale di vendita la Innocenti realizzò la Lambretta, uscita addirittura nel 1947.
Adesso come è facilmente immaginabile sono gli asiatici a volerne replicare il carattere, ma in un passato non troppo recente ci hanno provato pure i russi. Si chiamava Viatka VP150, prodotta dalla VPMZ tra il 1957 e il 1966 non era particolarmente prestazionale ed era composta da lamiere più spesse che ne influenzavano il peso. Ne vennero distribuite 290mila, ma mai oltre i confini. In India, invece, ci hanno provato la Bajaj e la Lml, in tempo legate da partnership con Piaggio.
Per guardare al contemporaneo, attualmente a disposizione degli utenti troviamo la Yamaha e-Vino. Provvista di batteria rimovibile agli ioni di litio da 50 volt, riesce a ricaricarsi in tre ore. Dedicati ai soli clienti giapponesi costa 1700 euro.
I cinesi della Yasan Motor hanno creato l’eBee. Acquistabile sul sito Alibaba, è un veicolo elettrico con diverse dotazioni tra cui il GPS, in cruscotto digitale e il Bluetooth. Non mancano portapacchi anteriore, bauletto e parabrezza. prezzo 3.770 euro.
Interessante il tentativo della One-Moto azienda con base tra Emirati Arabi e Regno Unito. La Electa è essenziale, con richiami vintage. Il propulsore a zero emissioni è da 4,3 cv, mentre l’accumulatore è da 72 V, con autonomia garantita di 150 km. Spesa 4.150 euro.
Chiudiamo con le Kymco Like versioni 50 e 125. Dal taglio sinuoso, con un faro LED inserito nel manubrio, prevede un esborso di 2.490 euro, che può arrivare a 2.990 euro per la variante più potente.
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