La Vespa è spesso associata alla tranquillità e alla serenità, ma c’è un modello che è nato per la guerra e per la distruzione.
Siamo in un periodo storico dove purtroppo si sta tornando a parlare di morte, di guerra e di distruzione anche in Europa, dopo un lungo periodo di pace. Era bello dunque potersi dedicare unicamente al bello della vita, con la Vespa che è stata una di quelle aziende che ha cercato di imporsi nel mondo dei motori con una serie di modelli eleganti e innovativi.
Gli scooter di casa Vespa infatti si sono sempre fatti apprezzare per il loro stile unico e facile da riconoscere, tanto è vero che l’Italia sta valutando anche la possibilità di inserire il suo design come copyright unico per la produzione nel Belpaese. Un segno di orgoglio e di onore dunque, con l’idea di Corradino D’Ascanio del 1946 che fu vincente.
L’abruzzese infatti riteneva che gli italiani, devastati dalla Guerra, avessero bisogno di un mezzo motoristico rapido e a basso costo, con la Vespa che era dunque il modello perfetto. La paura di un conflitto bellico era però sempre dietro l’angolo, motivo per il quale anche la stessa azienda toscana prese una decisione che fece molto discutere.
Vespa TAP: il modello da guerra con il cannone
La Vespa diede così vita nel 1955 alla 150 TAP, ovvero Truppe Aero Paracadute, con questo scooter da guerra che lo richiese il Ministero della difesa della Francia. Fu un modello progettato tra il 1956 e il 1959, con questo che si presentava con le classiche dimensioni e stile della Vespa, con una lunghezza da 176 cm, una larghezza da 69,5 cm e un’altezza da 111 cm, ma c’era una particolarità.
Infatti questa Vespa presentava un cannone M20 da 7,5 cm di progettazione statunitense, con questo che aveva modo addirittura di poter forare una corazza da 10,2 cm di spessore. Non lo si deve però immaginare come un carrarmato su due ruote, dato che il suo utilizzo era quello di trasporto del cannone, con questi che avrebbe potuto essere azionato solo una volta tolto dalla Vespa.
Si trattava inoltre di uno scooter molto pesante soprattutto per le componenti belliche. La sola due ruote era da 115 kg, simile a quella di diverse Vespe odierne, ma con cannone e treppiedi arrivava a 255 kg. Il motore che montava era un monocilindrico da 145,2 di cilindrata e che erogava un massimo di 6,1 cavalli per un picco di 60 km/h. Un modello bellico mai visto prima e molto difficile da guidare, con questo scooter che chiuse i battenti nel 1959.