L’addio sarebbe dolorosissimo per ogni purista delle motociclette, ecco di cosa si tratta e perché sarebbe così insopportabile.
Il motociclismo è fatto di tante cose. Un settore commerciale costituito da una serie di aziende e prodotti eccezionali, ma anche da tanti appassionati che ogni anno cercano di assicurarsi il modello che li emoziona di più. Una cosa evidente nel settore delle due ruote, un po’ come accade in quello delle auto, è che esistono dei dogmi da non dover scomodare, in nome dei puristi…
Ci riferiamo alle principali caratteristiche e peculiarità che fanno parte di una motocicletta e che, soprattutto per i puristi, non devono davvero mancare. Una visione che spesso cozza con l’ambizione delle aziende, che non sempre non la vedono allo stesso modo.
Come stiamo per vedere, infatti, l’ultima news potrebbe allarmare non pochi appassionati di motociclismo. Ecco di cosa si tratta nello specifico. E che a molti di sicuro piacerà poco o niente
Il cambio automatico nelle motociclette? Sembra l’inizio di un incubo, e invece è realtà. Anche se, soprattutto i puristi, in molti faranno fatica a concepirlo. Non esageriamo con le espressioni tragiche, però, perché difficilmente il cambio manuale verrà bandito ora e in futuro. Soprattutto per un fatto culturale (oltre che commerciale, dato che una moto senza di esso attira certamente di meno). Un ottimo esempio, in tal senso, è quello del cambio ASA di BMW.
Si tratta di un sistema automatizzato sviluppato sulla base del motore Boxer 1300 della nuova GS. Prima di essere inserito sul mercato ha necessitato di ben quattro anni di sviluppo continuo e costante. In ogni caso, pur essendo presente sulla motocicletta, come dicevamo in precedenza si può selezionare sia il cambio manuale che quello automatico. Ma come funziona? In poche parole, frizione e selettore cambio vengono avviati grazie a dei motorini elettrici collegati a un sistema di alberini e ingranaggi.
KTM, tramite l’AMT (Automatic Manual Trasmission) ha realizzato qualcosa di molto simile, che però si diversifica nel sistema frizione-cambio elettro-attuato, che è collegato a una centralina che gestisce tutto. Rimane, comunque, ancora un prototipo. Da evidenziare, poi, quanto portato avanti da Honda ultimamente. Il 70% delle Africa Twin sono state vendute con cambio a doppia frizione. Risultati, questi, che sicuramente fanno comprendere come i prossimi anni vedranno molto probabilmente un costante sviluppo di mezzi a ‘doppio cambio’ all’interno del mercato delle due ruote. Non solo automatici, però, anche perché difficilmente i motociclisti sarebbero disposti ad accettarlo.
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