Ecco le soluzioni di Dorna per una Moto GP più equilibrata nel 2012

Dorna dovrà cercare di bilanciare la MotoGP per il 2012

Il campionato Moto GP 2011 si è concluso da poche settimane, e già arriva la notizia, abbastanza improvvisa, dell’addio della Suzuki al circus.
L’abbandono della casa nipponica, che quest’anno aveva schierato solo la moto numero 19 di Alvaro Bautista, riduce ulteriormente le file dei partenti.

Un tentativo per richiamare nella classe regina team privati a basso budget, per tentare di contrastare i grandi team dell’ MSMA, aumentare la competitività e al tempo stesso offrire una moto a giovani piloti promettenti è stato messo in marcia con l’ingresso in MotoGP delle CRT, ma l’impresa è obiettivamente dura.

L’idea di per sé è buona, come dimostrano le attenzioni che ha già ricevuto, sia da parte di alcuni piccoli team privati (come per esempio l’abruzzese Speed Master di Regalino Iannone, che offrirà una sella all’australiano Anthony West, vecchia conoscenza della categoria), sia da parte di una grande squadra come quella di Lucio Cecchinello (LCR Honda), che metterà in pista una moto con propulsore Honda CBR 1000R ed un telaio della FTR moto.

Questa nuova possibilità potrebbe abbassare drasticamente i costi per i team privati, che fino alla stagione passata erano a dir poco proibitivi (dai 3 ai 6 milioni di euro per il leasing di una moto) per la dipendenza pressochè totale dai colossi dell’MSMA, e potrebbe anche permettere di sentire cantare nuovamente motori gloriosi però fuori dal circus da alcuni anni, come per esempio Aprilia o BMW.

Resta da vedere fino a che punto potranno essere competitive le moto dei team CRT, e in questo un regolamento a dir poco nebuloso non aiuta. Questo fornisce alcune importanti facilitazioni ai nuovi team (tra cui la possibilità di un serbatoio di 24 litri, contro i 21 dei team ufficiali; la possibilità di avere a disposizione il doppio dei motori – dodici contro sei), però lascia ampli margini di cambiamento. Già la possibilità che un top team possa chiedere di comprare, al termine della gara, un motore ad uno dei team CRT per la somma di 20.000 euro (15.000 senza trasmissione), offre a questi un ottimo strumento di ridurre il gap con i prototipi privati.

Inoltre, il cambio regolamentare che mette fine al limite dei giorni di test per tutti i concorrenti (con l’unico obbligo di dover indicare il circuito su cui questi verranno effettuati), finirà per giocare a favore dei colossi, che con un budget decisamente maggiore potranno aumentare ulteriormente il gap, sviluppando le loro moto.

Va da aggiungere che la DORNA è ovviamente più interessata a far sì che i team Yamaha e Ducati ufficiali recuperino il gap con le Honda, che quest’anno sono state imprendibili, piazzando i suoi tre piloti ufficiali nelle prime quattro posizioni della classifica, più che a fomentare i prototipi dei team CRT, che verrebbero visti più concretamente come un modo per riempire una griglia sempre più povera di concorrenti e per far crescere i giovani piloti che come reali rivali per i team MSMA.

Ad ogni modo l’idea è buona, e col tempo i risultati potrebbero vedersi. Se Lucio Cecchinello, vecchia volpe dell’ambiente, sceglie di investire in una moto CRT significa che potenzialmente qualche sorpresa potrebbe uscire.

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