Honda “sotto attacco” da parte della storica rivale. La CRF rischia di perdere lo scettro tra le moto da enduro.
Quando si parla di motociclette da enduro non può non venire in mente la Honda con le sue CRF. Proposte in sei cilindrate: da 50, 70, 100, 150, 250 e 450 cm³ sono molto in fretta diventate emblematiche per chi ama gli sterrati fangosi. Sfruttate in rally raid come la Dakar, in questa veste saranno lanciate anche sul mercato nelle versioni più potenti nel 2015. Ancora oggi di grande successo sul mercato in tutte le varie versioni, potrebbero tuttavia perdere il primato.
Per quale ragione? Una Casa europea avrebbe realizzato un prodotto ancora più completo e prestazionale, aggiungendo due modelli alla sua vasta gamma di prodotti ad hoc per la categoria. Tra due e quattro tempi, le opzioni fornite dal costruttore sono globalmente sette e l’ultimo nuovo innesto vuole porre ancora più l’accento sulle specifiche da fuoristrada che la rendono particolarmente divertente da guidare.
A impreziosire la proposta della GasGas per quanto riguarda la gamma EC da enduro, è la 125. Dai tratti simili a quelli della vecchia MC 125 da cross, è dotata di cambio a sei marce, ruota posteriore da 18 pollici e un rinnovato selettore di mappe che sulle 4T agevola l’uso del controllo di trazione e del quickshifter, mentre sui 2T consente di passare rapidamente da una modalità all’altra.
Grande lavoro è stato operato sulla pinza del freno posteriore più resistente se confrontato con le sorelle e ugualmente è stato rivisitato il forcellone per rendere la guida catena più duratura. Anche l’impatto estetico vuole la sua parte e con l’obiettivo di stupire sono state introdotte grafiche capaci di valorizzare il rosso acceso che caratterizza la livrea.
Ma entriamo più nel dettaglio degli elementi di discontinuità, partendo dallo chassis realizzato in maniera da garantire stabilità sui percorsi veloci, nonché leggerezza e agilità su quelli più lenti e tortuosi; allo stesso modo è stato messo a dieta il telaietto in alluminio a favore dell’ergonomia e della maneggevolezza. La forcella è stata resa regolabile senza l’utilizzo di strumenti così da gestire al meglio le asperità del fondo e sempre in quest’ottica è stata inserita la frizione idraulica Braktec, progressiva ed affidabile. Segnaliamo anche un leveraggio più leggero e resistente e il pulsante di avvio/arresto del motore collocati nelle stesso posto. Il prezzo? 10mila euro.
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