Per quanto possa risultare paradossale in una MotoGP spettacolare sono pronte delle nuove regole che potrebbero rappresentare, dal 2027, un clamoroso passo indietro.
L’aerodinamica ha ricoperto un ruolo essenziale nella crescita della Ducati Desmosedici nella recente era della MotoGP. Il direttore tecnico, Luigi Dall’Igna, è stato un pioniere, portando in pista delle soluzioni che erano state adottate in altri contesti del Motorsport. La Desmosedici è diventata la moto più ambita della griglia. Le giapponesi sono rimaste indietro, mentre la casa di Borgo Panigale ha fatto da apripista per KTM ed Aprilia.
Le innovazioni tecniche, tra cui tutte le appendici aerodinamiche, hanno permesso di raggiungere performance impensabili. La Rossa è sempre stata molto forte sul dritto, ma c’era bisogno di un netto passo in avanti in termini di agilità. La GP25 oggi è la moto dei sogni, potendo vantare una maneggevolezza nei tratti misti spettacolare e, allo stesso tempo, una straordinaria capacità di erogazione. Il Deus Ex Machina dei progressi tecnici della casa emiliana è il tecnico veneto, Luigi Dall’Igna.
Il suo ruolo è stato così importante per la Ducati che la Honda, in chiare difficoltà tecniche, ha deciso di contattarlo per offrirgli un ingaggio monstre. L’ingegnere italiano non ha tradito la sua squadra, decidendo di proseguire una carriera di altissimo profilo che lo vede in primo piano in tutti i principali progetti del brand emiliano. Negli ultimi anni la classe regina ha cambiato faccia con l’introduzione di dispositivi di regolazione dell’altezza.
Tra i pochi aspetti innovativi della MotoGP odierna c’è l’aerodinamica. I produttori possono fare una grande differenza nei risultati, anche se l’impatto sui tempi sul giro, a causa della competizione ravvicinata in griglia, è sempre più un tema scottante per gli organizzatori. Gigi Dall’Igna, direttore generale di Ducati Corse, al canale YouTube PecinoGP, ha parlato dell’importanza dello sviluppo dell’aerodinamica.
“Le regole di MotoGP sono rimaste stabili dal 2011, è passato molto tempo – ha sancito il direttore tecnico della Ducati – L’aerodinamica è una delle poche cose, insieme al sistema di regolazione dell’altezza della moto, che ha iniziato a essere sviluppata di recente. Pertanto, c’era più spazio per trovare nuove soluzioni. Ma da un po’ di tempo tutti hanno lavorato su questo e più o meno tutti si sono livellati a un livello molto elevato. È difficile trovare miglioramenti”.
La prossima rivoluzione tecnica arriverà nel 2027, riducendo le possibilità di sviluppo aerodinamico e vietando i dispositivi di regolazione dell’altezza. Tra le altre modifiche, la cilindrata del motore passerà dagli attuali 1.000 centimetri cubici a 850 cc, andando a limitare lo strapotere tecnico della Ducati che deve affrontare anche un clamoroso esodo di rider.
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