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Addio Yamaha, si chiude un pezzo di storia: decisione pesante del colosso

Arriva una triste notizie per i fan di casa Yamaha, a seguito di una decisione molto sofferta dei vertici. Ecco i dettagli.

La Yamaha è uno dei punti fermi del mondo delle due ruote, tanto per i successi ottenuti nel motorsport che per la qualità dei modelli che produce. Al giorno d’oggi, il settore motociclistico si sta adeguando a delle regole sempre più ferree in materia di emissioni, con l’obiettivo di rendere il pianeta un posto meno inquinato. Ma tutto ciò comporta un prezzo molto alto da pagare per le moto più potenti ed iconiche.

Yamaha terribile notizia (Yamaha) – Motomondiale.it

In questi ultimi mesi, abbiamo dovuto dire addio a tanti gioielli che credevamo immortali, o anche ad intere gamme, con la KTM che ha deciso di interrompere la produzione delle enduro 2 tempi dal prossimo anno in poi. La Yamaha ha invece scelto di fermare per sempre la produzione di una delle sportive più amate, un vero e proprio prodigio di ingegneria. Ecco di quale moto dovremo fare a meno.

Yamaha, addio alla storica YZF-R1

Dopo tante indiscrezioni, la Yamaha ha confermato che non produrrà più la splendida YZF-R1, la sportiva che resterà disponibile nella sola versione non omologata, ovvero quella adatta solamente alla pista. Le supersportive da 1.000 cc di cilindrata, una volta regine del mercato, stanno man mano scomparendo, a seguito delle nuove e ferree leggi sul contenimento delle emissioni. La R1 ha una storia lunghissima, che è iniziata nel 1997, quando fu presentata ad EICMA, il 15 di settembre di 27 anni fa, lasciando fan ed addetti ai lavori di stucco per la bellezza del progetto.

Yamaha R1 in mostra (Yamaha) – Motomondiale.it

La casa di Iwata la fece entrare in produzione nel 1998, ed era spinta da un motore compatto 4 cilindri a 20 valvole, con una potenza massima di ben 150 cavalli a 10.000 giri al minuto, con un picco di coppia che toccava i 110 Nm di coppia ad 8.500 giri al minuto. Grazie alla disposizione particolare degli alberi di cambio, si otteneva una dimensione del motore molto compatta, che eliminava gli ingombri e la rendeva molto snella.

Nel 2002, sulla Yamaha R1 fecero il loro debutto l’iniezione ed un nuovo telaio, mentre nel 2004 il motore toccò i 172 cavalli. Il 2007 fu l’anno del passaggio alle 4 valvole, ma la serie finale, nata nel 2015, rappresentò lo step definitivo. La potenza toccò il fatidico dato dei 200 cavalli a 13.000 giri al minuto, e la R1 fu dotata di tutte le ultime dotazioni elettroniche. Di certo, dirle addio è un grande dolore per tutti i grandi appassionati.

Giovanni Messi

Giornalista pubblicista. Amante del motorsport e della scrittura, passioni che ho coniugato facendone il lavoro che amo. Non fermatevi mai davanti a nulla.

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