I driver di F1 sono dei fenomeni alla guida non solo per raggiungere il limite sui tracciati più ostici al mondo, ma anche per gestire una serie di operazioni complessissime.
A dissetarsi alla guida ci riescono tutti, a raggiungere le massime performance in monoposto F1 ci riescono pochissimi, ma fare entrambe le cose insieme richiede una maestria assoluta. I piloti, infatti, sono abituati a settare la vettura ad ogni giro, azionando sul volante alcuni comandi per migliorare le prestazioni. Sono talmente impegnati che, a volte, si dimenticano anche di bere.
L’idratazione è importantissima alla guida, specialmente in alcune tappe dove c’è una grande umidità e la calure raggiunge dei livelli insopportabili. I driver corrono in monoposto ad effetto suolo a pochi cm dall’asfalto, indossando delle attrezzature tecniche che aumentano, ulteriormente, le temperature nell’abitacolo. Sono preparati, fisicamente, a sopportare degli sforzi impressionati per non svenire in gare che possono durare anche 2 ore.
Oggi i piloti di Formula 1 sono dei veri atleti, già preparati dalle Academy ad eccellere. Sono cambiati i tempi in cui ai driver era concesso qualche eccesso. Oggi sarebbe impensabile vedere un campione della massima categoria del Motorsport fumare o alzare il gomito. La disciplina è importante quasi quanto il talento puro. Per arrivare preparati ad affrontare una lunghissima stagione, con calendari sempre più lunghi, i 20 driver più veloci al mondo devono affrontare allenamenti durissimi, diete bilanciate e avere una cura maniacale della quantità dei liquidi nel proprio corpo.
I piloti sono costretti a bere nell’arco di una gara. Devono trovare il momento giusto per spingere il tasto dell’acqua sul volante. Solitamente avviene nei rettilinei dove si tiene giù il piede e lo sterzo dritto perché in curva si rischierebbe di avere più di un patema a mandare giù il liquido. Ma cosa, esattamente, bevono? Le sostanze con le quali si dissetano sono sodio, magnesio e potassio, oltre ad una grande quantità di sali minerali utili per reintegrare i tanti liquidi che si sprecano durante una corsa. Ecco come fanno i colleghi in MotoGP.
A Singapore, infatti, si perdono in 2 ore svariati kg ad oltre 30 gradi e con picchi di umidità del 70-80%. Non c’è un secondo libero tra le curve del tracciato di Marina Bay. Il sistema per dissetarsi si può anche rompere nell’abitacolo come accade a Raikkonen, ai tempi della Ferrari, nel 2018 in occasione del GP d’Ungheria. Il finlandese fu eroico a completare 70 giri con 35 gradi di temperatura dell’aria.
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