Gli americani sono noti sempre per fare le grosse in grande. Con esagerazioni tecniche e spettacolarizzazioni varie il Supercross è seguitissimo oltreoceano.
Chi vince ha sempre ragione, ma anche chi organizza le sfide più entusiasmanti in pista può dirsi soddisfatto. In materia di show gli americani sono i numeri 1 e lo confermano anche i dati in crescita della Formula 1 che, da quando è passata nelle mani di Liberty Media, ha aumentato l’audience, aprendo ad una nuova e più giovane fan base.
Per gli americani contano tantissimo i numeri e la soddisfazione dei clienti, di conseguenza il Supercross ha spinto sull’acceleratore tutti i concetti che avevano già fatto grande, alle nostre latitudini, il Motocross. I tracciati, ad esempio, sono costruiti all’interno di arene da baseball o football. La competizione del “Superbowl of Motocross” ha dato origine al nome che estremizza le modifiche dei bolidi del più antico Motocross.
Le differenze sono nella continua ricerca della spettacolarizzazione delle corse, con salti più continui, uniformi e molto tecnici rispetto alle gare di Motocross. Di conseguenza sono più brevi e attirano una quantità impressionante di tifosi nelle arene. Le gare di Supercross, controllate dall’associazione American Motorcyclist Association, comprendono round di qualificazione, di ripescaggio, semi-finali e finali. I main event non sono presenti in MXGP. Le durate variano di circa 18 minuti. Il Motocross dura 40 minuti, in media, mentre un gara finale della competizione americana dura 22 minuti.
Per rendere ancor più spettacolare l’evento le piste di Supercross presentano doppi e tripli salti, tantissime whoops, ossia una serie di gobbe in sequenza ed ostacoli che spingono i piloti ad affrontare i salti ad una velocità impressionante e con una precisione che non permette errori. L’origine è risalente al 1972 quando il direttore di gara Michael Goodwin diede l’avvio alla gara nominata “Superbowl of Motocross” all’interno del Los Angeles Coliseum a Los Angeles, California.
Nel Supercross i piloti americani hanno una tradizione gloriosa, mentre gli stranieri hanno fatto fatica. La American Motorcycle Association ha diviso le sfide in tre categorie: la classe 450 4 tempi / 250 2 tempi e due classi 250 4 tempi / 125 2 tempi divise in campionato “Est” e “Ovest”. L’AMA, in stile NBA, ha stabilito anche i Playoff, portando avanti, in unico campionato supercross di valenza mondiale, denominato “AMA Monster Energy Supercross and FIM world championship” uno show impareggiabile da altre parti del globo.
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