Moto e scooter in Italia, tremenda batosta: l’ufficialità è un boccone amarissimo

Per chi guida moto e scooter in Italia non sono stati anni semplici a causa di questa tendenza, rispetto alla quale però si registrano novità.

La mobilità in Italia è un tema da sempre molto discusso, a causa di diversi fattori che caratterizzano le necessità base quali la manutenzione, il prezzo del rifornimento e l’assicurazione. Ciò oltre chiaramente ai costi base per poter accedere all’acquisto di un veicolo che sia a due piuttosto che a quatto ruote. Per tale motivazione, chiunque intenda procedere con tale investimento, prima di tutto si perde in calcoli per capire se potrà o meno sostenere la spesa.

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Pessime notizie per moto e scooter in Italia (Press Media – Motomondiale.it)

Uno degli aspetti per il quale la polemica non accenna a placarsi, nonostante i cambiamenti che avvengono di anno in anno a livello globale, riguarda l’RC. Il numero di sinistri in Italia continua a essere piuttosto elevato, quindi anche la quantità e il prezzo delle riparazioni che ne conseguono. In confronto ad altri paesi europei, i dati confermano il distacco in negativo dell’Italia come tendenza.

Ciò significa che il costo dell’assicurazione per i veicoli nel Belpaese è superiore ad altre realtà de Vecchio Continente. Lo confermano i dati analizzati e diffusi da ‘segugio.it’, secondo i quali il differenziale di prezzo rispetto ad altre nazioni sta subendo una tendenza in realtà interessante da considerare, sebbene l’esborso continui a essere comunque elevato.

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Nonostante la spesa ingente, in Italia il differenziale di prezzo rispetto ad altri paesi da alcuni anni è in calo. Nel 2022, ad esempio, era a 60 euro ovvero meno di un terzo rispetto ai 195 euro di 10 anni prima. Ciò per il fatto che si è registrato un premio medio al netto degli oneri fiscali e parafiscali di 286 euro. Nelle altre nazioni europee equivale a 226 euro, in media. Infatti, soltanto il Regno Unito costituisce un’eccezione con un premio più alto. Spagna e Francia contano con uno di 176 euro e l’altro di 186 euro.

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Inoltre, va comunque sottolineato che lo stesso 2022 è stato un anno piuttosto negativo per ciò che concerne i mercati assicurativi, i quali hanno registrato margine per polizza negativi. Il margine tecnico si calcola sottraendo al premio medio di tariffa al netto delle tasse il primo medio puro e le varie spese di acquisizione e gestione dei clienti. In Italia allora è stato di 22,8 euro, ovvero il più basso dopo l’Inghilterra. Ciò si è verificato a causa di due fattori: l’inflazione, la quale ha fatto aumentare il costo dei sinistri, e il ritorno alla mobilità regolare dopo gli anni del COVID-19, a causa della quale sono aumentati nuovamente gli incidenti. Nel 2023, infatti, è avvenuta un’impennata dei prezzi del 6,4% in più rispetto all’anno precedente. Questo momento critico sembra essere stato sorpassato per lasciare oggi spazio a prezzi più stabiliti e in leggero calo.

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