Fra tanti cambi di sella ce n’è uno avvenuto a fine 2023 che ancora fa discutere. Ogni addio lascia sempre qualche sensazione negativa, parla il protagonista.
La MotoGP ha già conosciuto dei cambiamenti molto importanti che avranno luogo a partire dalla prossima stagione. Nel corso delle ultime settimane sono stati annunciati ufficialmente alcuni movimenti per quanto riguarda il mercato, ma non solo.
È giunto al termine il lungo sodalizio fra il Team Pramac e la Ducati, che andava avanti sin dagli albori della MotoGP. Dopo diciannove anni però le strade si dividono, a causa di divergenze relative alla progettualità già nel breve periodo. La squadra con sede a Casole d’Elsa, piccola località toscana della provincia di Siena, si è legata ufficialmente alla Yamaha.
A movimentare la situazione in MotoGP sono però anche i tanti spostamenti dei vari piloti da un costruttore all’altro. La Ducati ha sentito l’esigenza di dovere cambiare qualcosa nella sua pur ottima coppia di centauri per quanto riguarda la Desmosedici GP24 ufficiale del Team Lenovo.
Accanto al due volte campione del mondo Francesco Bagnaia non ci sarà più Enea Bastianini, che al termine di questa stagione andrà via per ricongiungersi dopo dieci anni alla KTM. Con la casa austriaca, Bastianini ottenne il suo primo podio in carriera. Sarà nientemeno che Marc Marquez a prendere il suo posto a Borgo Panigale, ed a peso d’oro. Lo spagnolo guadagnerà molto più di Bagnaia. Ma ci sono altri cambiamenti importanti, tra cui uno davvero significativo.
MotoGP, tanti spostamenti ed un cambiamento che riguarda “la famiglia”
Altri spostamenti di rilievo riguardano il passaggio di Jorge Martin dal Team Prima Pramac all’Aprilia (questo sarebbe uno dei motivi della rottura con la Ducati, n.d.r.) e l’ingaggio da parte della stessa Pramac – futura Yamaha – del portoghese Miguel Oliveira.
Invece Aleix Espargaró ha annunciato il ritiro a fine stagione, Alex Rins rinnova con la Yamaha e Maverick Viñales va alla KTM Tech3. Di cambiamento ha parlato poi Luca Marini, fratellastro di Valentino Rossi ed a lui molto legato. Marini è presente in MotoGp dal 2021, quando ottenne un ingaggio da parte del team Esponsorama Racing motorizzato Ducati (con Bastianini come compagno di squadra).
L’urbinate nato nel 1997 passò poi al team VR46 Racing di proprietà proprio di Valentino Rossi. E sempre dotato di Desmosedici. A fine 2023 era diventato ufficiale il suo passaggio al team Repsol Honda, e lasciare la squadra del fratello (il termine “fratellastro” non piace né a lui né a Valentino ed il loro legame è molto forte) non è stato per nulla semplice.
Anche se le cose in sella alla Honda RC213V non stanno andando molto bene (Marini ha ottenuto il suo punto soltanto nel GP di Germania al Sachsenring ad inizio luglio, n.d.r.) e c’è stata una involuzione di risultati rispetto al team satellite Ducati, Luca ha una voglia matta di spaccare il mondo.
La Honda per la VR46, “nessun rimpianto”
Ci vorrà del tempo per riuscire a fare punti su quella che, fino all’anno scorso, era stata la moto di Marc Marquez. È tutta una questione di stili di guida, di evoluzione del mezzo e di altri fattori che solitamente trovano un loro equilibrio dopo la pausa estiva. E Marini ha ancora un anno e mezzo di tempo per cercare di migliorare, stando alla scadenza del suo contratto.
Lasciare il tetto sicuro rappresentato dalla VR46 per approdare in un team titolare non è stato del tutto un azzardo. C’è fiducia riguardo alle possibilità della casa giapponese di potere risalire la china nella prossima stagione. E di sfruttare il rimanente calendario del motomondiale per incamerare dati preziosi. Lo stesso Marini si è detto molto motivato e fiducioso ed è convinto di avere fatto la scelta giusta, nonostante lasciare sportivamente suo fratello non sia stato facile.