Kawasaki rivoluziona il mercato con la prima moto a idrogeno: design futuristico ed inaudita potenza

La casa giapponese è sempre più orientata allo sviluppo di motori a combustione interna alimentati ad idrogeno. Tutto quello che c’è da sapere e che emerge dal test su strada del prototipo Ninja H2 HySe

La Kawasaki Ninja H2 HySe
La Kawasaki Ninja H2 HySe – (motomondiale.it)

L’era del New Green Deal ha compiuto in questi giorni un passo in avanti, forse, decisivo. Al netto delle polemiche politiche e sociali, delle indicazioni, più o meno stringenti dell’Unione Europea, e alle crociate, più o meno strumentali, dei pro e degli anti transizione ecologica c’è un fattore che più di tutti gli altri coopere al bene di questo progetto. Parliamo, ovviamente, della scienza, della tecnologia e della loro applicazioni pratiche nell’ambito industriale, commerciale e nel nostro caso motoristico.

Parliamo, entrando ancora più nel dettaglio, del progetto HySe, acronimo di Hydrogen Small Mobility & Engine Technology. Ovvero studio, e sviluppo, delle tecnologie per la piccola mobilità a idrogeno. Si tratta del lavoro di un’associazione di ricerca centrata sulla ricerca di questa tecnologia di cui Kawasaki è socio fondatore e prioritario. Il ragionamento è semplice. Piuttosto che imporre regole rendere accessibili a livello economico auto, moto e strumenti di mobilità in grado di ridurre le emissioni.

La Kawasaki lancia la Ninja H2 HySe

La nuova Kawasaki a idrogeno
La nuova Kawasaki a idrogeno – (motociclismo.it)

Un progetto importante, solido, con ampia coperture economica. E soprattutto ambizioso. Talmente ambizioso che nel giro di poco tempo è riuscito a produrre, come accennavamo, un primo importante passo. Il primo importante passo ha la forma, il motore, la propulsione e la carena della Kawasaki Ninja H2 HySe. Un prototipo che nei giorni scorsi la casa di Kobe ha presentato ufficialmente facendo girare su pista una due ruote alimentata, appunto ad idrogeno. Un salto quantico nel futuro per due distinti motivi. In primo luogo le prestazioni, affatto diverse da quelle classiche. In secondo luogo la velocità di sviluppo. Si stima che per il 2030 il frutto del progetto HySe sarà commercializzato.

Il valore aggiunto dell’idrogeno

Ma come funziona il motore del prototipo della Kawasaki? Quali vantaggi esprime? Lo spiega nel dettaglio in un’intervista il responsabile del progetto HySE, Satoaki Ichi. “I motori a idrogeno – spiega il dirigente della Kawasaki – producono energia come i tradizionali motori a benzina”. In sostanza l’aria viene aspirata, miscelata con il carburante e poi bruciata. Quando l’idrogeno brucia, invece di produrre emissioni negative, produce acqua. “Una specie di umidificatore su ruote” sottolinea divertito Ichi.

L’unica vera differenza rispetto ad una moto classica è l’enorme carrozzeria posteriore che ospita i serbatoi del carburante a idrogeno. Da segnalare che il prototipo della Kawasaki a idrogeno utilizza non solo il telaio della H2 SX, ma anche il suo motore sovralimentato. Un motore adattato, alla perfezione osiamo dire, per consentire l’iniezione diretta di idrogeno. Un fattore decisivo per la velocità di sviluppo del prototipo stesso

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