Le parole del centauro di Madrid non nascondono la situazione kafkiana che si è venuta a creare in Ducati. Il motomondiale rischia di diventare assurdo.
Jorge Martin lascerà il Team Prima Pramac Racing alla fine del 2024, ma intende farlo al meglio. Lo spagnolo ha già firmato un contratto con la Aprilia, mentre da par suo la Pramac si separerà dalla Ducati dopo vent’anni per accogliere i motori Yamaha. Questi cambiamenti non scalfiscono la voglia di entrambi di vincere.
La squadra farà il possibile per spingere Jorge Martin in cima alla classifica. Ad oggi è lui il rivale più accreditato di Pecco Bagnaia per la conquista del motomondiale 2024, con appena dieci punti di ritardo. Per quanto riguarda i costruttori, c’è un dominio Ducati assoluto, tra squadra principale e moto clienti.
Ma la cosa non sembra far sorridere lo stesso Jorge Martin, che qualche giorno fa si è espresso in merito alla vicenda che è venuta a crearsi. La consapevolezza che un bel percorso insieme è destinato a concludersi nel giro di pochi mesi non può essere ignorato.
E lui che corre in sella alla Pramac Ducati sin dal 2021 avverte la cosa già quasi con una sorta di futura nostalgia per ciò che è stato in questi quattro anni. Il 26enne madrileno descrive quel che sta succedendo nel suo box, non nascondendo il fatto di essere nel bel mezzo di una situazione particolare.
Jorge Martin, è un vero e proprio appello alla Ducati
Da una parte ci sono la Ducati “rossa”, quella vera e propria, diciamo così, con un pilota italiano che ha conquistato il cuore di milioni di tifosi grazie ai suoi titoli mondiali di MotoGP ottenuti alla grande nel 2022 e nel 2023. E dall’altra c’è la Ducati cliente, di un team che ha annunciato l’addio dalla casa emiliana, con alla conduzione uno spagnolo.
Se voi foste nei panni di Jorge Martin non avreste il timore di essere messi in secondo piano? È proprio la sensazione che lui pensa possa accadere. A margine della Race of Champions per la World Ducati Week 2024 che si è svolta sul tracciato di Misano Adriatico, il centauro iberico ha parlato proprio di questo.
Gli annunciati addii alla Ducati sia da parte sua che della Pramac hanno da un lato contribuito a portare una maggiore unità di intenti. E dall’altra ad avere la sensazione di sentirsi “più soli quest’anno rispetto al passato”. Parole rilasciate dallo stesso Martin. Che però non alza certo bandiera bianca.
In Pramac c’è più coesione che mai, tutti remano dalla stessa parte come mai accaduto prima. E c’è la voglia di volere lasciare alla Ducati un buon ricordo, unito a dei rimpianti da far provare a quelli di Borgo Panigale. Il Team Pramac e Jorge Martin hanno dato un grosso contributo in termini di sviluppo delle varie versioni di Desmosedici che si sono avvicendate.
Alcuni avrebbero voluto vedere lui anziché Marc Marquez, al posto di Enea Bastianini sulla Ducati ufficiale, nel 2025. Sarebbe stato da una parte il giusto premio per le recenti buone stagioni di Jorge, e dall’altra un modo per attuare un progetto più lungimirante (Marquez ha 5 anni in più di lui, n.d.r.) e sicuramente anche meno oneroso. Infatti Marquez diventerà in assoluto il pilota più pagato in MotoGP.
“Rispetto al passato, in Pramac ci sentiamo più soli. Ma io e la squadra siamo molto motivati e rimarremo in lizza per la vittoria del motomondiale fino all’ultimo gp”. Il futuro sarà targato Aprilia per lui, ed il buon Jorge è assolutamente convinto che non si tratta di una soluzione di ripiego.
Come invece sembra possa essere la scelta di Carlos Sainz di accasarsi alla Williams, in Formula 1. La scuderia inglese è la penultima ruota del carro, con la miseria di 4 punti racimolati in classifica Costruttori. Peggio ha fatto solo la Stake F1 Team Kick Sauber con zero.