Nel prossimo weekend di gara, la MotoGP si sposta a Silverstone per una tappa importantissima. Ma perché si parla di Max Biaggi?
Nella storia della MotoGP ci sono stati tantissimi piloti che hanno fatto la storia. Ovviamente tutti conoscono e ricordano con gioia Valentino Rossi: il Dottore è una leggenda vivente ed è stato in grado di vincere ben 9 titoli mondiali. Ci sono poi altri nomi importanti: Agostini è il più vincente della storia, Marc Marquez ha messo fine al dominio Rossi raggiungendo gli otto titoli (e con una Ducati ufficiale dal prossimo anno può tornare a trionfare), Francesco Bagnaia (il più forte dell’attuale generazione).
Anche i marchi sono ben noti: Ducati, ad esempio, è conosciuto sicuramente in ogni angolo del pianeta. Honda e Yamaha hanno spesso vinto i campionati mentre Aprilia è un altro made in Italy veramente importante. In questo momento storico, il team sta sicuramente faticando ma ci sono risorse e competenze per salire al vertice. Il prossimo anno ci saranno piloti nuovi e motivati che potrebbero fare la differenza. In Aprilia c’è stato proprio uno dei piloti italiani più famosi della disciplina: stiamo parlando di Max Biaggi. E in questo particolare weekend, sta succedendo un qualcosa di fenomenale a Silverstone.
Max Biaggi, incredibile quello che sta succedendo a Silverstone: ultima ora favolosa
Per celebrare i 75 anni di storia della MotoGP, i team scendono in pista a Silverstone con le livree storiche. Aprilia ha deciso di puntare sulla favolosa “Perla nera”, la RSV 250 del 1994, 1995 e 1996 legata al celebre Max Biaggi. Il centauro italiano vinse ijfatti tre titoli consecutivi in 250 tra il 1994 e il 1996.
La perla nera è sicuramente una livrea storica, amata non soltanto dai tifosi Aprilia ma praticamente dagli appassionati di motociclismo. “A 30 anni di distanza dal mio primo Mondiale con Aprilia, rivedere quella moto con la livrea “Perla Nera” è un’emozione pazzesca. È un misto tra gratificazione e romanticismo. Abbiamo fatto quel pezzo di vita insieme, io e Aprilia, dominando il Campionato dal 1994, l’anno del Corsaro, per i tre anni successivi. Una livrea che è rimasta nel cuore di tutti i tifosi anche a distanza di 30 anni, è davvero una grande emozione”, queste le parole del pilota romano.