Sui social, tra tifosi e appassionati e soprattutto tra gli addetti ai lavori sta prendendo sempre più quota un confronto a distanza tra le prestazioni di Casey Stoner e Francesco Bagnaia in Ducati. Numeri incredibili
Con il Monster Energy British Grand Prix di Silverstone, dello scorso 4 agosto, il Campione del Mondo in carica della MotoGp, Francesco “Pecco” Bagnaia ha raggiunto quota 67 gare disputate alla guida della Ducati Ufficiale. Una storia nata nel 2019, passata per due anni durissimi, i primi, e diventata trionfale quasi leggenda negli ultimi tre campionati del mondo. Campionati nei quali Francesco Bagnaia è arrivato due volte primo nel 2022 e nel 2023 e una volta secondo nel 2021.
Impressionanti i numeri di questo percorso. Un percordo fatto di 24 vittorie, di 42 volte sul podio, di 19 pole position e, come già accennato, di due titoli mondiali. Numeri che hanno fatto saltare agli occhi degli addetti ai lavori un paragone davvero gustoso e interessante. Quello con il Canguro Mannaro, Casey Stoner. Classe 1985, ritirato dall’attività agonistica nel 2011 con in bacheca due titoli mondiali. Di cui uno, quello del 2007, in sella proprio alla Ducati.
I numeri del confronto
Un paragone interessante che, peraltro, diventa plastico proprio nella gara numero 67 in sella alla Ducati. Il totale della gara dell’australiano. Casey Stoner nello stesso numero di Gp corsi da Bagnaia in sella alla rossa ha centrato una vittoria in meno, 23, lo stesso numero di podio e due pole position in più 21 contro 1.
Uno solo, infine, il titolo mondiale conquistato. Ma qui il confronto esce dai freddi numeri e diventa, giocoforza, qualitativo. Ed a spiegarlo nel modo migliore arrivano proprio le parole di Pecco Bagnaia. “Casey ha ottenuto le stesse vittorie in meno anni”. Quattro verso Cinque. Una percentuale migliore quindi. Ma non solo.
Un paragone improprio
Il paragone tra Peccco Bagnaia e Casey Stoner viene a cadere nel momento in cui si analizza la situazione generale della Ducati nel momento in cui era guidata dai due campioni. Stoner arriva alla guida della Ducati targata Dall’Igna nel momento di passaggio ai motori 800. Ma vi arria in un’era di combattimento “impari” contro i colossi del Giappone. E nonostante questo vince subito.
Il Campione del Mondo in carica, arriva in Ducati versione Pramac con una moto da sviluppare ma con la Rossa che la fa da padrona verso i rivali storici. Due presupposti diversi, quasi opposti, a valle dei quali è davvero improprio fare un confronto. Ma con una certezza. Entrambe sono pezzi di cuore degli amanti della Ducati e lo saranno per sempre
