Perché nessuno guida più come Casey Stoner? La risposta è definitiva

Fra tutti i piloti presenti e passati della MotoGP, Casey Stoner si è sempre distinto per la sua originalità sia dentro che fuori la pista. Quando correva faceva una cosa mai più vista da altri.

Marquez contro la riduzione dell'aerodinamica in MotoGP: "Non siamo tutti Stoner"
Casey Stoner (motomondiale.it) Foto Ansa

Casey Stoner è sempre stato considerato una sorta di mosca bianca nel novero dei piloti del motociclismo moderno. Vincitore di due titoli di campione del mondo, rispettivamente nel 2007 con la Ducati e nel 2011 in sella alla Honda, lui si è sempre mostrato poco entusiasta nei confronti dei motori odierni.

La vera guida su di una moto, quella che veramente ti sa dare soddisfazione, è a bordo della defunta classe 500. Inoltre una volta era più bello sia per gli spettatori che per i piloti vivere un gran premio di motociclismo perché non c’erano tutti quegli orpelli legati alla aerodinamica.

Fattore, quest’ultimo, che ha condizionato da sempre anche la Formula 1. Ma in quel caso è diverso. Moto ed auto differiscono sotto molti punti di vista e non solo per quanto riguarda la differenza tra le due e le quattro ruote. E restando circoscritti nell’ambito del motociclismo, i troppi vincoli aerodinamici non sono visti di buon occhio.

Proprio Casey Stoner lo sostiene da tempo. Questo fattore si ripercuote in maniera troppo forte su quelli che sono gli eventi in gara e gli stili di guida dei vari centauri. A cercare di invertire questo trend ci si mette però una nuova introduzione all’interno regolamento della MotoGP. Che cosa prevede di talmente diverso?

Cosa fa oggi Stoner?

Marquez contro la riduzione dell'aerodinamica in MotoGP: "Non siamo tutti Stoner"
Marc Marquez (motomondiale.it) Foto Ansa

L’australiano, 39 anni il prossimo 16 ottobre, si diverte a viaggiare in giro per il mondo al seguito del carrozzone della MotoGP, di gran premio in gran premio. E quando nella sua Australia è estate, va lì per godersi l’oceano, per fare surf e per stare insieme alla sua famiglia.

Stoner risiede poi per buona parte dell’anno nella sua residenza in Svizzera con la moglie e le loro due figlie. Lui si è espresso in maniera critica in relazione al regolamento sopra citato che, dal 2027 in poi, vieterà di montare degli abbassatori sulle moto.

Il nuovo regolamento che debutterà in MotoGP nel 2027 vieterà gli abbassatori e ridurrà almeno sulla carta l’aerodinamica attraverso una riduzione degli ‘ingombri’ sia in lunghezza che in larghezza di cupolini e carene. Questo dovrebbe portare ad una aerodinamica meno esasperata, e più congeniale a quelli che sono i desiderata di Stoner. Ma non di altri piloti che attualmente invece ancora corrono in pista.

È il caso di Marc Marquez, futuro ducatista, che ha alzato la voce contro il nuovo regolamento perché, secondo il suo parere, tutto ciò andrà a stravolgere quello che è lo stile di guida degli attuali piloti della MotoGP. “Tutti quanti noi guidiamo in funzione dell’aerodinamica, ed è la stessa moto a ‘scegliere’ come comportarsi, soprattutto nelle parti più impegnative del tracciato come curve strette e chicane”.

Parlavamo di Casey Stoner come di una “mosca bianca”. E questo discorso vale anche per Daniel Pedrosa. Entrambi arrivavano in staccata in derapata con la ruota posteriore, cosa che nessuno fa più proprio perché i fattori aerodinamici non lo consentono più.

Lui ha anche parlato della sua malattia, e c’è chi si è divertito ad effettuare un confronto tra lo stesso Stoner e Pecco Bagnaia per stabilire chi sia il più vincente. Entrambi sono saliti sul tetto del mondo con la Ducati, facendo sognare milioni di tifosi.

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