L’egemonia della Ducati è destinata a finire presto: lo afferma un pilota di MotoGP, che parla dei cambiamenti avvenuti a Borgo Panigale.
La Ducati ha ben tre team satelliti in MotoGP e la cosa non piace a tutti. Sia dentro che fuori dal circus della classe regina del motociclismo c’è chi si è lamentato di questa sorta di egemonia. Casey Stoner ad esempio ha parlato di modo sbagliato, da parte della casa di Borgo Panigale, di volersi imporre per cercare a tutti i costi la vittoria.
Qualche mese fa però lo storico team Pramac, che alla Ducati era legato sin dal 2005, ha annunciato di volersi dividere dal costruttore bolognese. Cosa che avverrà dal termine di questa stagione. A partire dal 2025 la squadra con sede nella piccola e bellissima Casole d’Elsa, in provincia di Siena, monterà motori Yamaha.
E Gigi Dall’Igna, da anni direttore generale di Ducati Corse, ha parlato in termini polemici di questo divorzio. “Erano in tanti ad augurarsi che perdessimo un team satellite ed ora è successo”. La Ducati potrà invece continuare a contare sull’apporto del Team Gresini e del VR46 Racing Team, la squadra di Valentino Rossi.
La perdita del Team Pramac potrebbe avere dei risvolti negativi, secondo alcuni. In particolare è un pilota attualmente impegnato in MotoGP a parlare in termini negativi della Ducati. “Con la perdita di un team clienti il suo ciclo vincente sta per finire, nel 2025 non ci sarà più alcun dominio”.
Perché Pramac lascia Ducati?
Il divorzio tra le parti sarebbe frutto di una serie di divergenze sulle politiche per il presente e per il futuro. La Pramac ha fatto crescere diversi piloti giovani, e ha contribuito a consolidare il talento di altri. Vedesi Pecco Bagnaia e Jorge Martin, che si stanno contendendo con un fantastico duello che va in scena ad ogni gran premio il titolo di campione della MotoGP 2024.
L’anno prossimo la sella della Ducati factory di Enea Bastianini sarà libera, ma a Borgo Panigale non hanno preso in considerazione lo stesso Martin. E hanno preferito il più esperto, più costoso e – diciamolo – meno simpatico e meno amato Marc Marquez. Per quanto l’8 volte campione del mondo (6 in MotoGP) cerchi di farsi apprezzare, proprio non ci riesce. Chiedere proprio a Bagnaia per informazioni.
Questo è stato il culmine per Pramac, che ha deciso di cambiare pagina dopo diciannove anni. Con un team clienti in meno ora è Pol Espargaró a ritenere che la Ducati ne uscirà indebolita. Il centauro della KTM si è visto staccare ben presto dalle rosse e dalle moto satelliti italiane, anche se tutto sommato non ha sfigurato nella gara di casa della sua scuderia.
E lo stesso vale per Brad Binder, anche lui su KTM e che si è piazzato al quinto posto dietro ad un poker di varie Ducati. La prossima stagione le due ruote romagnole scenderanno a sei, con anche la perdita di due piloti competitivi come il già citato Jorge Martin e Marco Bezzecchi. Quest’ultimo raggiungerà lo spagnolo in Aprilia, lasciando il proprio posto su VR46 Racing Team a Franco Morbidelli, in arrivo a sua volta dal Team Pramac.
Secondo Pol Espargaró, avere così tante moto a disposizione è un grosso benefit per lo sviluppo. Ci sono anni di lavoro alle spalle del dominio della Ducati, con un grosso vantaggio rispetto a qualsiasi altro team che al massimo di moto ne ha avute quattro in pista, ed anche meno.