Quali sono le situazioni che possono portarti a dire addio al bollo auto ed a non pagarlo più, togliendo così di torno una delle imposte più detestate.
Addio bollo auto: in moltissimi vorrebbero sparire questa imposta. Il Governo ha dovuto gestire la patata bollente che riguarda l’aumento delle accise sul diesel ma c’è un’altra spinosa situazione che tocca in maniera diretta il portafoglio di milioni di persone, italiane o straniere regolari che vivono nel nostro Paese.
Ed il tutto fa riferimento proprio al bollo auto, una delle tasse più detestate in assoluto. E che in tanti vorrebbero vedere sparire, perché giudicata senza senso. Perché pagare qualcosa che è già di mia proprietà? Quella che una volta era chiamata “tassa di circolazione” va a foraggiare le casse della Regione di riferimento dove si risiede.
Ogni anno l’importo si ripresenta, con anche interessi e more che crescono sempre più di mese in mese. Per evitare guai decisamente brutti e spiacevoli, si consiglia sempre di pagare il bollo auto al massimo entro i due anni dalla scadenza. Quando cioè maturano delle more tutto sommato ancora sostenibili.
Per quanto possibile però, qualsiasi governo continuerà a tassarci su tutto, sia esso di destra o di sinistra. Quando c’è l’opportunità di potere guadagnare su qualcosa, lo Stato non penserà mai di eliminare quella fonte di introito, anzi. C’è però un altro modo per potere dire addio al bollo auto. O quanto meno per fare si che si possa ottenere una sospensione provvisoria del versamento in questione, od un abbassamento dell’importo dovuto.
Come smettere di pagare il bollo auto?
Occorre dire che se non hai alcun tipo di esenzione, allora è giusto fare il tuo dovere di bravo ed onesto cittadino e pagare il bollo auto. In certe situazioni sono invece previste delle agevolazioni ed anche l’esenzione dal versamento.
C’è un caso specifico che può interessare in molti e che si riferisce in particolare all’età del proprio veicolo. Se lo stesso ha superato i 20 anni allora diventerà veicolo storico. Dopo i 30 anni diventa invece veicolo d’epoca, ed in entrambe queste situazioni c’è un importo da versare molto basso se paragonato al consueto bollo auto.
La cosa avviene in maniera automatica in certe Regioni, ma come detto, essendo una tassa regionale è bene consultare un punto Aci sia online che con assistenza telefonica oppure con una visita in uno degli uffici presenti sul territorio. L’unico obbligo che vige con un veicolo d’epoca consiste nel versare una tassa di circolazione di poche decine di euro all’anno, di gran lunga inferiore ai 100 euro, per dire.
Anche con le vetture ed i veicoli storici – che hanno una età compresa tra i 20 ed i 29 anni – il bollo auto può calare anche della metà. Il che non è comunque male, considerando come richieda spesso una spesa media di almeno 200 euro annui.
C’è anche un’altra differenza che viene fatta tra auto storica ed auto d’epoca consiste anche nella frequenza di utilizzo. Quelle d’epoca possono essere anche solo di esposizione e circolare solamente in situazioni particolari, come raduni appositi. Per poterle usare normalmente è richiesto un permesso con rilascio di licenza apposita concessa dal Dipartimento per i trasporti terrestri. Un prerequisito indispensabile e da non tralasciare.