Il Governo Meloni aveva negato di volere intervenire sui prezzi di benzina e diesel, invece arriva una rimodulazione delle accise. Alcuni pagheranno di più.
Prezzi di benzina e diesel, Matteo Salvini aveva promesso la settimana scorsa che “il Governo non ha intenzione di aumentare il prezzo delle accise”. Parole rilasciate alla trasmissione di Rete 4 “Dritto e Rovescio”, con il conduttore Paolo Del Debbio che aveva accolto queste parole con scrocianti applausi. E poi?
Il giorno dopo il Governo Meloni ha annunciato la rimodulazione delle accise sui carburanti. Ed ora che ne sarà dei prezzi di benzina e diesel? Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha fatto riferimento alla volontà dell’Esecutivo di volere procedere con un pareggiamento, per allineare i due tipi di combustibile in quanto ad esborso da affrontare quando si va a fare rifornimento.
Ovviamente mai che si parli di togliere di mezzo le accise, che fanno si che la spesa da sostenere sia oggi in media di 1,6 euro al litro per entrambe le tipologie di carburante. Se non di più. Giorgetti ha confermato a sua volta che ci sarà un effetto ben preciso da questo livellamento delle accise di rispettivamente benzina e diesel.
Il Governo ha pure fatto sapere che è sua intenzione abbassare i sussidi ambientali dannosi. C’è da dire che le accise sulla benzina sono di 72,8 centesimi al litro e che quelle del diesel ammontano a 61,7 centesimi, sempre al litro.
Quanto costerà la benzina nel 2024?
Il livellamento derivante dalla rimodulazione delle accise dovrebbe portare ad un prezzo alla fine più basso per la benzina e più alto per il diesel. Questo quindi penalizza i circa 16 milioni di proprietari di veicoli a diesel, a fronte dei 17 milioni che invece possiedono un mezzo che viaggia bruciando benzina.
È plausibile che quindi le accise diventeranno di circa 67-68 centesimi per entrambe le tipologie di carburante. C’è pure da dire che le auto ed i mezzi a benzina stanno conoscendo una spinta importante per quanto riguarda le immatricolazioni. E di conseguenza, in maniera diretta, calano le immatricolazioni che riguardano le macchine a diesel.
Eppure i consumi del diesel sono comunque aumentati risetto al 2023. Si parla addirittura di 28 miliardi di litri erogati a fronte degli 11 miliardi di benzina. Questa mossa del Governo porterà ad un incasso maggiore per lo Stato di 1,55 miliardi di euro, mentre gli introiti derivanti dalla benzina caleranno di 600 milioni. Ad ogni modo negare aumenti sui carburanti è una mossa che non andrebbe fatta in televisione. Perché comunque milioni di persone si troveranno a dovere spendere di più.
Inoltre ci sarà un effetto a cascata negativo per quanto riguarda i servizi forniti da veicoli che si muovono a gasolio. Gli stessi rappresentano la stragrande maggioranza del computo totale. E questo significa che, dovendo pagare di più per fare rifornimento di carburante, per gli esercenti non ci sarà altro modo di tamponare questo esborso imprevisto se non aumentando il prezzo dei servizi offerti.
Meglio comprare un veicolo elettrico allora? Si, qualora gli incentivi dovessero migliorare in proposito. Perché comunque oggi la tanto auspicata transizione green della mobilità privata di massa non si sta dimostrando così vantaggiosa. Ed addirittura ci sono veicoli elettrici invenduti che fanno una brutta fine.