Gli appassionati di motori italiani con il pallino della velocità rimarranno a bocca aperta nel constatare che una delle più grande aziende di moto è passata nelle mani dei cinesi.
La Cina sta fagocitando intere aziende europee, grazie a una potenza di fuoco. In questa fase storica hanno grandi possibilità economiche e non si fermeranno alla produzione interna. I major cinesi vogliono espandere il proprio impero, acquisendo storici marchi italiani come già fatto con Benelli.
La difficile situazione finanziaria di KTM sarebbe almeno in parte da imputare a due mosse strategiche del tutto fallimentari: gli investimenti nelle e-bike e l’acquisizione di MV Agusta. La produzione nello stabilimento di Mattighofen è stata sospesa – con la ripresa prevista solo per il 17 marzo – e, a causa dei licenziamenti e delle dimissioni volontarie, il numero di dipendenti si è ridotto sensibilmente, passando da 2.477 a 1.991.
La complessa realtà economica del major austriaco ha per forza di cose coinvolto anche MV Agusta, marchio facente parte, insieme a GasGas e Husqvarna, del gruppo Pierer. I sindacati e i rappresentanti della proprietà austriaca si sono confrontati lunedì nella sede varesina di Confindustria e, dal meeting, non sono purtroppo arrivate buone notizie: MV Agusta non è più considerata un asset strategico ed ora potrebbe passare sotto mano cinese.
La Casa austriaca ora non ha più a che fare, dal punto di vista operativo, con il brand italiano, che fa parte del gruppo Pierer Mobility AG. Il tribunale regionale di Ried im Innkreis, in Alta Austria, ha annunciato il 17 dicembre che l’intera quota del 50,1% in MV Agusta sarà messa in vendita, e come parte della procedura di insolvenza che coinvolge KTM, il curatore sta vendendo anche tutte le azioni di MV Agusta Services.
Al momento, non c’è una chiara erede nella futura gestione del costruttore di Schianta, ma cosa succederà? Si parla di un possibile ritorno di Timur Sardarov, che non ha mai lasciato del tutto il gruppo ed ha infatti tra le mani una quota azionaria, oltre ad esserne vice-presidente.
Ricordiamo che la Casa italiana, proprio come KTM, ha dovuto affrontare problemi di sovrapproduzione: si stima che circa 2.000 moto invendute siano ad oggi ferme nei magazzini in Austria, e per rispondere al calo della domanda, la produzione sarà ridotta. Secondo le ultime indiscrezioni, QJ Motor potrebbe essere il brand ideale per la futura gestione di MV Agusta, un’ancora di salvezza per circa 300 dipendenti che lavorano presso la sede di Schiranna.
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