L’annuncio della decisione di Casey Stoner di ritirarsi dalle corse a fine stagione ha sollevato un’onda d’urto che è stata in grado di stravolgere il Motomondiale sia a livello mediatico che per quanto riguarda il mercato dei piloti.
Non è passato nemmeno un mese da quando Shuei Nakamoto (vicepresidente di HRC) rispose che non c’era una moto per Valentino Rossi in Honda se non come “cliente”. Ma dopo l’uragano Stoner sembra che le cose siano un po’ cambiate.
Non che sia stata avanzata alcuna proposta, intendiamoci, tuttavia si è passati dal diniego totale all’apertura, e il leitmotiv di oggi è “Tutto è possibile, ci sarà da pensare“.
Ed è un bel pensare, perchè nonostante le tribolazioni della GP12, Valentino Rossi ha dimostrato a Le Mans di essere ancora un pilota da podio, battendo proprio Stoner ed annichilendo la prestazione di uno spento Dani Pedrosa.
Di certo la moto con le ali sta già tessendo la sua tela, è impensabile che la moto più vincente di sempre non schieri due piloti di primissimo ordine nel campionato 2013, e il posto in ballo, quello di Stoner, è ambito da tutti.
Quali gli scenari possibili allora?
Rossi per ora è saldamente alla Ducati, ma potrà resistere alle eventuali lusinghe della Honda? Soprattutto potrà resistere se il progetto Ducati non darà i frutti sperati?
La domanda non è così banale. Valentino Rossi ha dichiarato di voler correre almeno altri 2 anni, ma se il nuovo motore Ducati non sarà all’altezza delle aspettative, un’offerta da parte di HRC non sarebbe facilmente rifiutabile, perchè permetterebbe al pilota italiano di chiudere in bellezza tentando di vincere ancora.
Tra l’altro, HRC non ha poi tutta questa scelta, poichè oltra ad aver rinunciato ad Andrea Dovizioso che in Yamaha sta facendo bene al punto di essersi guadagnato uno sguardo da parte del team ufficiale (soprattutto se Spies non riuscirà a rimettere sui giusti binari la sua stagione) la casa nipponica targata Repsol non potrà neanche schierare il fenomeno Marc Marquez poichè la regola Dorna vuole che faccia un anno in una squadra satellite.
Quale scenario quindi per il 2013? Lorenzo è ormai sicuro che sarà blindato dalla Yamaha, anzi, dopo l’annuncio di Stoner forse sarà il pilota più sicuro di tutti del proprio rinnovo, che tra l’altro è sicuramente lievitato economicamente grazie alla decisione dell’australiano oltre che alle maestose gare del maiorchino in pista. Lin Jarvis (n. 1 di Yamaha) non si lascerà sfuggire il campione del mondo 2010 proprio ora che la casa di Iwata potrebbe fare terra bruciata con gli avversari.
Altri piloti di sostanza in giro ce ne sono pochi, e molti sono delle belle speranze, come il tedesco Stefan Bradl sul quale ha puntato Lucio Cecchinello (LCR Honda), un pilota ordinato e determinato che sta facendo grandi cose, oppure Alvaro Bautista, sempre nell’orbita Honda nel team di Fausto Gresini (San Carlo Honda Gresini), ma nessuno di loro due è un top rider alla Stoner/Lorenzo/Rossi.
Tra ipotesi più fantasiose c’è anche un ritorno di Nicky Hayden, il pilota americano infatti vinse proprio sulla Honda il Motomondiale del 2006, e sta dimostrando in questa stagione di essere ancora un pilota in grado di spingere.
Rimangono fuori il francese Randy De Puniet, stessa età di Nicky Hayden (31), che sulla CRT del team Power Electronic Aspar sta dominando la categoria ed il britannico Cal Crutchlow (Tech 3) che però è nell’orbita della concorrente Yamaha.
Insomma, mai come quest’anno ci siamo trovati a parlare così precocemente del mercato dei piloti, ma lo scossone dato da Stoner non poteva non scatenare tutto questo.
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