Il secondo round del mondiale della MotoGP prenderà il via domenica prossima sulla pista spagnola di Jerez, dopo il rinvio del GP del Giappone al 3 ottobre per i noti problemi di natura logistica provocati dall’eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajokull.
La pista andalusa, nelle ultime stagioni, non è stata una delle più favorevoli alla Desmosedici ma il podio ottenuto da Stoner nel 2009 e il grande lavoro fatto sulla GP10 dai tecnici diretti da Filippo Preziosi, a Borgo Panigale, e dal Ducati Marlboro Team, permettono al pilota australiano e al suo compagno di squadra, Nicky Hayden, di guardare con maggiore fiducia al prossimo fine settimana.
VITTORIANO GUARESCHI, Team Manager
In Qatar non abbiamo raccolto il bottino che avremmo potuto ma siamo tornati a casa con certezze importanti: che la moto va molto bene, che Casey e Nicky sono in forma e che abbiamo la possibilità di essere tra i protagonisti con entrambi. Avrei preferito andare in Giappone per il secondo round ma dato che sono intervenute cause di forza maggiore, ci prepariamo per Jerez, una pista non facile, dove in passato abbiamo avuto belle soddisfazioni ma anche qualche difficoltà. In ogni caso ci andiamo con lo spirito giusto e pronti a dare il massimo per mettere sia Casey sia Nicky nella condizione di essere competitivi. Il Qatar è stata la “prima volta” ufficiale per tanti di noi nel team e sono contento dell’atmosfera e del lavoro fatto nel box”.
LA PISTA
Costruito nel 1986, il circuito di Jerez de La Frontera ospita da oltre vent’anni il Gran Premio di Spagna, ed è sicuramente teatro di uno degli appuntamenti più caratteristici e affollati da un pubblico appassionato, dell’intero calendario. Le sue tredici curve, belle e impegnative, piacciono alla maggior parte dei piloti della MotoGP. Jerez è infatti un circuito “vecchio stile” con tante curve da seconda, terza e quarta marcia che impegnano i piloti e ne esaltano la tecnica di guida. In generale più che una grande potenza, richiede una moto maneggevole e ben bilanciata, stabile in frenata per attaccare nelle curve più veloci.