Come ogni anno ormai, da quando Indy è divantata parte integrante del circus del Motomondiale, l’appuntamento estivo americano è crocevia della stagione, spartiacque tra la prima e la seconda metà del campionato, e soprattutto momento in cui vengono devici gli schieramenti per l’anno successivo.
Quest’anno Indy è stata privata di questa peculiarità, rimane solo il nodo Dovizioso da sciogliere, per il resto è già tutto confermato, anzi, contrattualizzato.
Il ritiro di Stoner, la conferma di Lorenzo, Pedrosa ed Hayden ma soprattutto il ritorno in Yamaha di Valentino Rossi hanno infiammato questa prima parte di stagione come non mai.
Ma torniamo al campionato attuale, che vede Jorge Lorenzo saldamente al comando con 205 punti, 23 in più di Dani Pedrosa (Repsol Honda) e 32 in più di Casey Stoner, con un Dovizioso che occupa la 4° posizione a distanza quasi siderale (84 punti).
Rossi, Lorenzo, Pedrosa e Stoner, questi fino ad oggi i 4 trionfatori del circuito dell’Indiana, in rigoroso ordine cronologico.
Domenica sarà una lotta limitata a 3 di loro, difficile infatti che Valentino Rossi possa impensierire i tre big del campionato viste le prestazioni fino ad ora messe in scena, e la moto, ricordiamolo, è decisamente “non alla portata” di Honda e Yamaha.
L’outsider potrebbe essere qull’Andrea Dovizioso che è ancora indeciso se Ducati o Honda presso il team Gresini, ma anche Cal Crutchlow, in cerca di gloria, potrebbe tentare l’assalto alla vittoria, e le carte le ha tutte.
Tra le novità ci sarà il rientro di Hector Barberà, del team Pramac, che sembra aver recuperato dall’infortunio di un mese e mezzo fa.
Indy sarà anche banco di prova per i vari Pirro, Pasini e Petrucci, con il primo che vorrà ricominciare a macinare risultati dopo gli ultimi sfortunati GP che l’hanno visto lasciato a piedi dalla moto, mentre Pasini, in odore di cambio scuderia, si darà un’ultima chance in campionato per raddrizzare la situazione.
Meno complicato invece per Danilo Petrucci, che sembra il più sereno tra i CRT italiani.