Amici mai, ma non è la storia di un amore spezzato, è la storia di una rivalità sportiva che si rinnova tra Casey Stoner e Valentino Rossi, rivali in pista e, come la canzone di Venditti, “amici mai”.
Casey Stoner in un’intervista rilasciata ieri al quotidiano Motorcyclenews.com ha criticato aspramente la decisione del rivale di ritornare in Yamaha dopo i due anni alla Ducati definendo la scelta un “fallimento da parte di Valentino“.
Il pilota australiano, con all’attivo 23 gran premi vinti ed 1 titolo mondiale (2007) con la scuderia di Borgo Panigale, ha lanciato saette di fuoco verso il pilota di Tavullia, definendolo uno che “non ha fatto altro che lamentarsi” oltre a non aver vinto nulla in due anni (solo due podi fino ad ora), e ne ha anche per il capo tecnico Jeremy Burgess che sempre secondo il pilota della Honda “in due anni non ha compiuto alcun progresso sulla Desmosedici“.
“The Doctor” l’ha presa in “modalità ironica” lasciando semplicemente un tweet che recita “Sempre molto carino, il mio amico Casey… ah ah…” ma c’è da scommettere che sotto sotto, le parole del rivale scottino come il fuoco perchè vanno dritte nel segno, in effetti in due anni, anzi, in una stagione e mezza, Valentino Rossi ha collezionato risultati mediocri con solo 2 podi (entrambi a Le Mans) e nessuna vittoria. Che la colpa sia della Ducati o meno è poco importante, un pilota che ha portato in bacheca 9 titoli del Motomondiale sicuramente non vive bene una stagione da comprimario…figuriamoci due.
Cosa dobbiamo aspettarci allora? Una guerra mediatica, a colpi di interviste e twittate? Oppure Valentino Rossi, colpito nell’orgoglio, riuscirà a fare il miracolo e a far vincere alla rossa almeno un gran premio in questa stagione? Difficile dirlo, perché nel motociclismo la moto conta, non è un paio di scarpe, è qualcosa di più, ed un pilota che non riesce ad avere il pieno controllo della sua moto rischia la sua incolumità forzando oltre le proprie possibilità (e quelle della moto stessa), quindi non sarà così scontato vedere una reazione in pista… ma non si può mai dire…
Se dunque, alla Yamaha Rossi aveva ricevuto i (gelidi) complimenti di circostanza dall’ex nemico Jorge Lorenzo (anche qui verrebbe da dire “amici mai”), dalla sponda australiana della MotoGP arriva uno tsunami targato Stoner, che un po’ perché non le manda a dire e un po’ perché tanto ha già deciso per il ritiro a fine stagione, lancia delle imbeccate che ravvivano subito la vigilia di Indianapolis risvegliandoci dal classico torpore estivo, ora però, sarà la pista a fare da giudice.
L’intervista di Stoner al Motorcyclenews.com:
“E’ dal primo giorno che Rossi e il suo capo tecnico Jeremy Burgess devono rimangiarsi le loro dichiarazioni e ammettere di aver avuto torto. Burgess diceva che ci avrebbe impiegato 80 secondi per mettere a posto la Ducati, ma mi sembra che in due anni non abbia compiuto alcun progresso. E Valentino, per sua stessa ammissione, non se la sente di spingere al massimo una moto che non è a punto, né di proseguire nello sforzo di migliorarla. Sono molto dispiaciuto per la Ducati, perché in 22 mesi in quel team Valentino non ha vinto nulla e non ha fatto altro che lamentarsi. Non è un comportamento simpatico, ma tanto a lui i tifosi perdonano sempre tutto”.
Fabio Gentile