Succede di tutto nel circus del Motomondiale, anche che un pilota che concorre al titolo decida di mollare tutto a tre gare dal termine.
Maverick Viñales è l’attore di questo colpo di scena, il giovanissimo pilota spagnolo ha deciso di lasciare il team Blusens Avintia e probabilmente ha consegnato con tre gran premi di anticipo le chiavi per la sala del trono all’italo tedesco Sandro Cortese.
Intendiamoci, Cortese probabilmente avrebbe vinto comunque il campionato mondiale Moto3 dal momento che ha sullo spagnolo ben 56 punti di vantaggio, ma ha del clamoroso la scelta del pilota iberico di trocare un rapporto lavorativo/sportivo in questi termini.
Ovviamente piena solidarietà per Maverick, correre in una competizione motociclistica non è come giocare a subbuteo, se non ti senti sicuro o se il team non ti supporta nel modo giusto, il rischio è di farsi male seriamente, quindi se il giovane campione ha questo sentimento di rivalsa verso la scuderia, è meglio che interrompa subito.
Alla base della rottura pare infatti esserci il problema della poca competitività del team, problema che per un pilota ambizioso come Viñales non è roba da poco, se poi consideriamo che nell’ultimo periodo i risultati sono stati insoddisfacenti e molto spesso dovuti a problemi tecnici, ecco che il ragazzo ha tutto il diritto di sentirsi “poco seguito”.
Ecco comunque l’intervista che Maverick ha rilasciato oggi:
“Abbiamo chiuso con il team. La cosa andava di male in peggio ma volevamo chiudere queste ultime tre gare facendo un accordo con la squadra che si è rifiutata. Quindi non correremo perché il team non vuole accettare tale accordo.
È da metà stagione che non ricevo quello che voglio e il team non sta lavorando come dovrebbe. Volevo accordarmi pacificamente con il team per rompere il contratto per il prossimo anno e chiudere almeno questa stagione, ma non hanno voluto, quindi già oggi rientro a casa.
Non avevo più fiducia in questo team, può essere al massimo un team da seconda fila, e io il prossimo anno devo lottare per vincere il titolo”