Phillip Island verrà ricordata quest’anno per l’incontrastato dominio dell’Aprilia che in due gare ha portato a casa ben 5 podi su 6, lasciando le briciole alla concorrenza. E la classifica dice ora Laverty e Guintoli primi a pari merito.
La buona notizia è che Marco Melandri, dopo il brutto incidente avuto con Carlos Checa in Gara 1, è riuscito a fare una buonissima Gara 2 portandosi a casa il terzo posto nonostante la spalla malconcia. Per lo spagnolo invece niente Gara 2 e ricovero a Melbourne per accertamenti clinici, ma l’ex iridato Ducati dovrebbe tornare a casa già da lunedì senza problemi.
LA GARA
Gara 2 è una parafrasi di Gara 1, in pratica l’Aprilia con Guintoli, Laverty e Fabrizio, domina! Male le Kawasaki con Sykes non ancora in forma, benino la BMW appunto con Melandri, così così Honda e Suzuki che rimangono nel gruppetto degli inseguitori, assente giustificata la Ducati, se si esclude Max Neukirchner, pilota tedesco della MR Racing, che non punge.
La danza per il primato vede una lotta a tre con Melandri che non riesce però a tenere il ritmo della coppia Aprilia Guintoli-Laverty, forse anche a causa della spalla dolorante, e deve quindi accontentarsi di essere l’unico guastafeste per l’Aprilia che vede sfumare l’en plein storico proprio a causa del ravennate che riesce a resistere alla forsennata ricerca del podio da parte di uno strepitoso Michel Fabrizio (terzo in classifica generale).
Guintoli e Laverty se la giocano con il francese che sembra diretto alla seconda vittoria giornaliera, ma al 19° giro l’irlandese beffa il compagno di squadra con uno strepitoso giro veloce (record) di 1’31.168, nel quale prima infila Melandri (in curva 4) e poi sul rettilineo supera Guintoli stesso, tenendoselo dietro per gli ultimi due giri prima della bandiera a scacchi.
Insomma, se qualcuno temeva che Aprilia non sapesse come difendere il titolo dopo l’addio di Biaggi si sbagliava, la casa italiana ha solo l’imbarazzo della scelta, con i due piloti ufficiali del team che si spartiscono la torta ed un ritrovato Michel Fabrizio che segue a distanza ravvicinata.
Tanto lavoro ancora per le Kawasaki, Loris Baz esce di pista dopo un contatto con il funambolico Chaz Davies, ma Tom Sykes non sembra ancora tornato il pilota grintoso della stagione scorsa. Anche Jonathan Rea non sembra in grande condizione, il britannico ci aveva abituato a sfuriate improvvise mentre a Phillip Island l’abbiamo visto, mesto mesto, accontentarsi di una posizione media senza mai forzare.
Phillip Island – FIM Superbike World Championship – Race 2
1. Eugene Laverty (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 33’45.938
2. Sylvain Guintoli (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 33’46.356
3. Marco Melandri (BMW Motorrad GoldBet SBK) BMW S1000 RR 33’47.320
4. Michel Fabrizio (Red Devils Roma) Aprilia RSV4 Factory 33’48.220
5. Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R 33’57.483
6. Davide Giugliano (Althea Racing) Aprilia RSV4 Factory 33’58.446
7. Jules Cluzel (Fixi Crescent Suzuki) Suzuki GSX-R1000 34’03.268
8. Jonathan Rea (Pata Honda World Superbike) Honda CBR1000RR 34’03.277
9. Leon Camier (Fixi Crescent Suzuki) Suzuki GSX-R1000 34’05.824
10. Leon Haslam (Pata Honda World Superbike) Honda CBR1000RR 34’05.934
11. Max Neukirchner (MR-Racing) Ducati Panigale 1199 34’13.567
12. Glen Allerton (Next Gen Motorsports) BMW S1000 RR 34’28.747
13. Jamie Stauffer (Team Honda Racing) Honda CBR1000RR 34’28.831
14. Federico Sandi (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R 34’30.837
15. Alexander Lundh (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R 34’43.762
16. Vittorio Iannuzzo (Grillini Dentalmatic SBK) BMW S1000 RR 35’08.512
17. Chaz Davies (BMW Motorrad GoldBet SBK) BMW S1000 RR 34’08.663
RT. Ivan Clementi (HTM Racing) BMW S1000 RR 17’14.862
RT. Loris Baz (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R
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