Nel secondo weekend snervante, la sensazione è quella… il team Honda è in netto vantaggio rispetto alle Yamaha, sembrano poter spingere all’infinito, ogni tanto traballano, complice anche lo stile di guida del pilota, ogni tanto tentennano nella partenza, colpa anche stavolta di chi sta alla guida, ma le attuali HRC sfrecciano veloci verso una perfezione che è difficile credere esista.
Fanno fatica ad inghiottire il boccone amaro piloti come Lorenzo, abituati a stare al centro dell’attenzione, ad essere i migliori e poco accomodanti nel fissare il posteriore dei rivali. Un Jorge nervoso, che dopo una partenza da campione del mondo, si ritrova il “solito” Marquez, aggressivo, sicuro di sè e sprezzante del pericolo, costringendolo ad un podio forzato, nel gradino piu basso.
Un “ragazzino” strepitoso quel Marquez! Dal viso ingenuo, ma dal sorriso furbo, un po’ leggero nel riconoscere il pericolo, un po’ spregiudicato nell’insinuarsi laddove sarebbe meglio non farlo. Il novellino… sul quale tutti credevano fortemente, ma che nessuno avrebbe scommesso come possibile campione del mondo già al primo anno di MotoGP.
Asfalto e ghiaia per Crutchlow, cercando vanamente di rimontare in sella, finisce comunque in fondo alla classifica parziale.
Guai anche per l’altra Yamaha, pilotata da Valentino Rossi che alterna momenti di fenomenali rimonte al limite del possibile, a momenti di totale abbandono tra i meandri dei “non classificati” dal quinto e sesto posto facile… sempre positivo il Dottore, ma non basta, non basta più…
Chi sembra aver preso coraggio dal compagno di team è Pedrosa, più sfrontato nell’ultimo periodo, ha imparato ad approfittare e ad acquisire quel pizzico di cattiveria, si fa per dire!
Tesi come le corde di un violino, delineando pian piano i punteggi da scalare, i nostri campioni ci rimandano all’ultima tappa no stop a Silverstone, dopodichè si tornerà alla formula originale con la consueta settimana di pausa!
Nancy Malfa
@NancyMalfa
