La gara di Phillip Island accende la scintilla della polemica per molte questioni. In tutto questo dibattere, però, è Jorge Lorenzo (Yamaha Factory Racing) a portare a casa la sesta vittoria stagionale.
Per tutto il weekend i piloti hanno lamentato problemi con le gomme che, sul tracciato australiano, entrano molto presto in crisi. Dopo aver ascoltato il parere di tutti i piloti, la Commissione di Gara ha deciso di accorciare notevolmente la durata della corsa, da 26 a 19 giri, con l’obbligo di fermarsi tra il nono e il decimo per il cambio moto, la così detta flag to flag.
La gara inizia bene per il pilota Yamaha che mantiene la prima posizione, da dietro i piloti HRC Marc Marquez e Dani Pedrosa gli rimangono vicinissimi, formando un terzetto di punta. Valentino Rossi (Yamaha Factory Racing) non ha il ritmo dei primi tre, così si ritrova nella situazione di dover difendere la propria posizione dagli ormai noti compagni di bagarre Cal Crutchlow (Monter Yamaha Tech3) e Alvaro Bautista (GO&FUN Honda Gresini).
Nei primi giri Pedrosa perde qualche decimo dai due in testa, mentre il distacco da Lorenzo a Marquez si riduce da mezzo secondo a poco più di un decimo, causa un errore dello stesso pilota in testa al gruppo. Qualche giro più tardi il numero 26 recupera i decimi perduti.
Siamo a metà gara, il momento più delicato. Pedrosa è il primo tra i piloti in testa a percorrere la corsia box per cambiare moto, ma non rispetta il limite di velocità imposto, la sanzione attribuitagli consiste nel restituire una posizione. Nel giro successivo, l’ultimo a disposizione, è la volta di Lorenzo e tutti gli altri non rientrati nel giro precedente. Marquez resta in pista, sforando il numero massimo di giri da compiere prima di cambiare moto.
Al momento del rientro in pista, avvenuto nel giro 11, il numero 93 della Honda incappa in un impatto con Lorenzo, in quel momento in testa alla gara. Fortunatamente entrambi i piloti restano in piedi, il rookie spagnolo perde due posizioni, quella dal leader del gruppo e quella dal compagno di box, che successivamente dovrà però restituire la posizione, come indicato dal muretto.
Durante il giro successivo viene esposta la bandiera nera per Marquez, squalificato insieme a Bryan Staring. A questo punto, il verdetto della gara è quasi certo. Jorge Lorenzo andrà a tagliare il traguardo in prima posizione, con un distacco dal secondo pari a sette secondi, riaprendo in qualche modo anche il mondiale, in seconda piazza si classifica Dani Pedrosa, seguito da Valentino Rossi che al fotofinish riesce ad aggiudicarsi la testa del secondo gruppo.
Crutchlow chiude davanti a Bautista. Con la sesta posizione di Bradley Smith (Monster Yamaha Tech3) il bilancio della Yamaha è più che roseo, infatti la scuderia giapponese piazza quattro moto nelle prime sei posizioni. Dalla settima alla nona posizione troviamo un solido terzetto Ducati, composto da Nicky Hayden, Andrea Iannone ed Andrea Dovizioso.
Il primo pilota CRT a tagliare il traguardo è Randy De Puniet (Power Eletronics Aspar), in decima posizione, che beffa il compagno di box Aleix Espargaro con un margine di ben nove secondi. Con Colin Edwards (NGM Mobile Forward Racing), in dodicesima piazza, sono ben tre le CRT a posizionarsi davanti alla Ducati di Yonny Hernandez, tredicesimo. Chiudono la zona punti Hector Barbera (Avintia Blusens) e Danilo Petrucci (Came IodaRacing Project). Ai piedi della top15 troviamo gli italiani Luca Scassa (Cardio AB Motoracing) e Claudio Corti (NGM Mobile Forward Racing).
Con questa gara la classifica iridata subisce un forte scossone. Lorenzo (280 punti) recupera sul leader del mondiale, ora il margine tra i due è pari a 18 lunghezze, Pedrosa, invece, recupera venti punti, salendo a quota 264. La prossima gara in Giappone andrà a concludere questa lunga trasferta asiatica.
Phillip Island, Sunday, October 20, 2013
Pos. | Points | Rider | Nation | Team | Bike | Km/h | Time/Gap |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 25 | Jorge LORENZO | SPA | Yamaha Factory Racing | Yamaha | 174.1 | 29’07.155 |
2 | 20 | Dani PEDROSA | SPA | Repsol Honda Team | Honda | 173.4 | +6.936 |
3 | 16 | Valentino ROSSI | ITA | Yamaha Factory Racing | Yamaha | 172.9 | +12.344 |
4 | 13 | Cal CRUTCHLOW | GBR | Monster Yamaha Tech 3 | Yamaha | 172.9 | +12.460 |
5 | 11 | Alvaro BAUTISTA | SPA | GO&FUN Honda Gresini | Honda | 172.8 | +12.513 |
6 | 10 | Bradley SMITH | GBR | Monster Yamaha Tech 3 | Yamaha | 171.3 | +28.263 |
7 | 9 | Nicky HAYDEN | USA | Ducati Team | Ducati | 170.9 | +32.953 |
8 | 8 | Andrea IANNONE | ITA | Energy T.I. Pramac Racing | Ducati | 170.7 | +35.062 |
9 | 7 | Andrea DOVIZIOSO | ITA | Ducati Team | Ducati | 170.7 | +35.104 |
10 | 6 | Randy DE PUNIET | FRA | Power Electronics Aspar | ART | 170.4 | +37.426 |
11 | 5 | Aleix ESPARGARO | SPA | Power Electronics Aspar | ART | 169.6 | +46.099 |
12 | 4 | Colin EDWARDS | USA | NGM Mobile Forward Racing | FTR Kawasaki | 169.4 | +48.149 |
13 | 3 | Yonny HERNANDEZ | COL | Ignite Pramac Racing | Ducati | 169.2 | +49.911 |
14 | 2 | Hector BARBERA | SPA | Avintia Blusens | FTR | 169.2 | +49.998 |
15 | 1 | Danilo PETRUCCI | ITA | Came IodaRacing Project | Ioda-Suter | 168.4 | +58.718 |
16 | Luca SCASSA | ITA | Cardion AB Motoracing | ART | 168.4 | +58.791 | |
17 | Claudio CORTI | ITA | NGM Mobile Forward Racing | FTR Kawasaki | 167.6 | +1’08.105 | |
18 | Michael LAVERTY | GBR | Paul Bird Motorsport | ART | 165.8 | +1’27.230 | |
19 | Lukas PESEK | CZE | Came IodaRacing Project | Ioda-Suter | 165.5 | +1’31.093 | |
20 | Hiroshi AOYAMA | JPN | Avintia Blusens | FTR | 162.5 | 1 Lap | |
21 | Damian CUDLIN | AUS | Paul Bird Motorsport | PBM | 146.9 | 2 Laps | |
Excluded | |||||||
Bryan STARING | AUS | GO&FUN Honda Gresini | FTR Honda | 0 Lap | |||
Marc MARQUEZ | SPA | Repsol Honda Team | Honda | 0 Lap |