La gara di Motegi si è fatta attendere non poco.Il circuito giapponese, dopo aver fatto i capricci per l’intero weekend, finalmente riassesta le fondamenta e permette ai piloti di scendere in pista. Settimana turbolenta, non solo a livello metereologico, ma anche psicologico. Tensione che viene preceduta in forma anomala, dai residui del tifone Francisco, causando inizialmente forti raffiche di vento, da una scossa di terremoto e dalla riapertura del mondiale, data dalla situazione caotica di Phillip Island.
Il Giappone non ci regala nessun campione del mondo anticipato, anzi visto l’andamento della situazione, ci riporta esattamente all’ultima tappa, sicuri che fino all’ultima curva, i piloti ci regaleranno uno spettacolo che ci faremo bastare fino al prossimo Gran Premio.Il circuito di Motegi, ci regala un Jorge Lorenzo in volata già dalla partenza, dove spinge talmente tanto, da rischiare una visibile impennata. Lo spagnolo è uno di quei piloti che non riesce a tenersi fuori dai riflettori. Nonostante la situazione in Australia lo abbia nettamente favorito, il numero 99 della classe regina, durante la conferenza stampa, ha cercato in tutti i modi di accaparrarsi favoritismi.
Disposto a qualsiasi cosa pur di portarsi a casa il titolo mondiale, anche a sferrare colpi bassi. Jorge Lorenzo infatti, subito dopo lo scontro australiano con Marc Marquez, aveva ammesso le sue colpe, pronto a ritrattare due giorni dopo, pur di far partire dal fondo della pista il rivale. Infatti, un’ulteriore sanzione da parte della commissione gara, avrebbe portato quest’ultimo in netto svantaggio, facendolo partire direttamente dall’ultima posizione disponibile.
Pericolo scongiurato per Marc Marquez, che sembra abbandonare pian piano, quell’aria da ragazzino e quel sorriso contagioso che tanto lo ha contraddistinto. Qualche segno di preoccupazione sul suo volto, che sembra volersi mangiare le mani per l’opportunità regalata all’avversario. Abbandonata l’aria da novellino che non ha nulla da perdere, inizia ad acquisire una maturità e razionalità, che fa tanto strano vedergli indossare, tanto da farsi bastare una seconda posizione, pronto a smettere di rischiare.
Gara univoca oggi, che ha visto trionfare Jorge Lorenzo, con una concentrazione e una voglia di arrivare, che pochi riescono a mettere in pista. E’ stata una gara di testa, di forza di volontà, di convinzione e testardaggine, la sua. Gli si può contestare, forse un atteggiamento a tratti infame, pur di arrivare ai suoi scopi, ma di certo, non la mancanza di carattere. Situazione che ci riporta all’ultima gara, nel circuito di Valencia, dove si giocheranno il titolo mondiale all’ultima curva. Dalla romantica Francia, basterebbe solo un quarto posto a Marc Marquez, per coronare il sogno nella classe più titolata del motociclismo, proclamandolo come campione del mondo più giovane della storia.
Conosciamo bene il beffardo destino e i suoi giochi ironici, quindi dichiariamo ancora una volta il mondiale aperto.
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