Alla fine di ogni stagione è sempre tempo di bilanci e uno dei piloti che può essere decisamente soddisfatto della sua stagione è il bicampione del mondo Jorge Lorenzo. Anche se il giovane maiorchino non è riuscito a riconfermarsi campione del mondo, impresa che gli è sfuggita per soli quattro punti a favore di Marquez, Lorenzo ha disputato una delle sue migliori stagioni.
Il campionato dello spagnolo non è certo stato facile, anzi, con un grave infortunio e una moto meno performante dei rivali è stato l’unico pilota in grado di contrastare il dominio del team Honda. Ripercorriamo la stagione del centauro spagnolo.
La stagione di Lorenzo parte bene e sul circuito del Qatar ottiene pole e vittoria, mentre nel gran premio delle Americhe a Austin si classifica terzo.
Sul circuito di Jerez de la Frontera, prima tappa europea del motomondiale, a Lorenzo viene intitolata la curva tredici del tracciato, un riconoscimento a cui tutti i piloti ambiscono. Ma la felicità dello spagnolo dura poco. Domenica proprio nella curva che porta il suo nome durante l’ultimo giro Marc Marquez dopo aver tentato di sorpassare Lorenzo alla fine del rettilineo gli frega la seconda posizione replicando il famoso sorpasso di Rossi su Gibernau del 2005 con tanto di spallata. Marquez entra in frenata al limite e colpisce il pilota della Yamaha mandandolo quasi fuori pista. Lorenzo finisce così sull’ultimo gradino del podio.
In Francia arriva solo settimo, il suo peggior piazzamento dell’anno dovuto a un problema con i pneumatici. Torna alla vittoria al Mugello per il terzo anno consecutivo davanti a Pedrosa e Crutchlow , e vince anche in Catalunya nel gran premio di casa.
Il settimo appuntamento dell’anno è in Olanda, ad Assen un circuito non troppo favorevole a Lorenzo negli ultimi anni. Durante il secondo turno di prove libere condizionato dalla pioggia Lorenzo cade violentemente e si infortuna. Nella caduta riporta una frattura scomposta della clavicola sinistra e deve abbandonare il circuito per farsi operare a Barcellona il giorno successivo. La clavicola viene fissata con un placca in titanio e l’ausilio di otto viti. Ma Lorenzo non ci sta, il campionato è tiratissimo e ogni punto può essere importante così sorprende tutti e a trentasei ore dall’operazione torna in pista per correre.
Nonostante l’uso degli antidolorifici Lorenzo arriva alla bandiera a scacchi in quinta posizione stremato, il mondo delle due ruote rimane senza parole davanti a tanta forza di volontà e tenacia che Lorenzo viene definito eroe per essere riuscito a finire i ventisei giri della corsa. Jorge però a chi lo paragona a un eroe risponde con modestia e maturità:
“Eroe io? Io non sono un eroe. I veri eroi sono quelli che alla fine del mese riescono a mangiare. Io sono un ragazzo fortunato, vengo pagato per fare questo, che è poi quello che mi piace”.
Una settimana dopo l’impresa titanica al Sachsenring la sfortuna non abbandona lo spagnolo che torna a cadere durante il secondo turno delle prove libere piegando la placca di titanio inserita nella clavicola. Questa volta Lorenzo decide di non correre per rioperarsi alla spalla e dedicarsi alla riabilitazione.
Nonostante i dubbi iniziali il bicampione vola a Laguna Seca non nelle migliori condizioni a causa dell’infortunio alla spalla che rischia seriamente di compromette il campionato e domenica termina in sesta posizione mentre torna sul podio a Indianapolis dietro il duo del team Honda, Marquez e Pedrosa. Dopo la pausa estiva ottiene un terzo posto a Brno.
A Silvertone Jorge è protagonista insieme a Marquez di un duello spettacolare negli ultimi giri. I due piloti si scambiano le posizioni un paio di volte e mentre Marquez sembra davanti Lorenzo all’ultima curva si infila all’interno, sfiora il connazionale e riesce passare per primo sotto la bandiera a scacchi . Grazie a una partenza fulminea e a un ritmo di gara forsennato vince anche il gran premio della repubblica di San Marino a Misano mentre ad Aragon arriva secondo dietro a Marquez.
La trasferta asiatica si apre con un terzo posto a Sepang dove Lorenzo a causa di una Yamaha non performante come la Honda non riesce a tenere testa al rookie Marquez dopo un paio di giri.
Se la vittoria del mondiale sembra impossibile a Phillip Island invece si riaprono i giochi. A causa del degrado dei pneumatici portati da Bridgestone sul nuovo asfalto del circuito la direzione gara decide che la gara della MotoGp si svolgerà con la modalità del flag to flag, nessun pilota dovrà fare più di dieci giri con la stesse gomme, prima della fine del 10° giro bisognerà tornare ai box e cambiare moto.
Al via Il porfuera, autore anche della pole, prende il comando precedendo Marquez e Pedrosa, che è il primo tra i tre candidati alla vittoria a cambiare la moto al nono giro. Lorenzo entra per il cambio moto all’inizio del 10° giro mentre Marquez entra il giro dopo non rispettando il regolamento. Tra i due piloti c’è un contatto quando Lorenzo seguito da Pedrosa percorre la fine del rettilineo e Marquez torna in pista. I due si toccano e Marquez passa in seconda piazza.
Per non aver rispettato il regolamento la direzione gara squalifica Marquez. Lorenzo vince la gara davanti a Pedrosa e riduce il distacco in campionato da Marquez di 25 punti. Vince anche a Motegi, partendo dalla pole, davanti al leader della classifica e arriva alla gara di Valencia, ultima della stagione, con 13 punti di ritardo dal giovane ventenne di Cervera.
A Valencia Lorenzo non ha niente da perdere, per diventare campione del mondo deve vincere mentre Marquez deve arrivare quinto. Al via Jorge è subito al comando e nei primi giri cerca di rallantare il gruppo in modo da indurre Marquez a un eventuale errore, ma Pedrosa non ci sta, vuole concludere bene questo campionato e con Lorenzo infiamma il pubblico spagnolo a suon di sorpassi.
Il portabandiera della Yamaha riesce a tener la prima posizione ma rendendosi conto dei nervi saldi di Marquez abbandona i sogni iridati e va a vincere l’ultimo gran premio della stagione.
In classifica termina secondo a sole quattro lunghezze da Marquez che diventa il più giovane pilota di sempre a vincere un mondiale in MotoGp.
A Lorenzo, che perde questo mondiale da vincente, vanno attribuiti i meriti di non aver mai mollato, di essere riuscito a tenere testa, per quanto possibile, ai due piloti Hond e di aver dimostrato una freddezza e una determinazione fuori dal comune. Autore di una delle sue miglior stagioni in MotoGp il maiorchino ha commentato così:
” Il mondiale l’ho perso ad Assen e al Sachsenring, anche Marc ha collezionato due zeri, ma l’infortunio ha condizionato anche altre gare e ho perso più punti rispetto a lui. La nostra moto è migliorata nel corso della stagione, se fossimo stati competitivi dall’inizio forse avremmo potuto vincere qualche gara in più. Sarà l’obbiettivo dell’anno prossimo, ora dobbiamo essere contenti per come abbiamo chiuso la stagione.”
Se questa stagione è stata avvincente non ci resta che aspettare fine marzo dell’anno prossimo quando in Qatar si accenderanno i motori per l’inizio del nuovo campionato, con Marquez campione del mondo, Lorenzo il principale avversario pronto per il riscatto e con Pedrosa e Rossi con la voglia di rifarsi siamo sicuri ne vedremo delle belle anche il prossimo anno.