La stagione 2013, seppur decisa al fotofinish nell’ultima entusiasmante gara dell’anno, ci ha consegnato una nuova stella della MotoGP; parliamo chiaramente del nuovo Campione del Mondo Marc Marquez.
Ripercorriamo la sua strabiliante stagione, iniziando dal principio. Il pilota di origine catalana, eletto campione del mondo della Moto2 solo da qualche settimana, sale per la prima volta in sella alla Honda RC213V a novembre del 2012, per la prima tre giorni di test a Valencia. Il pilota, allora ancora diciannovenne, mostra subito di esser veloce e di aver del margine di miglioramento, tanto da poter iniziare ad intimorire i colleghi dotati di ben altra esperienza nella classe regina.
La pausa invernale arriva un po’ per tutti e Marquez continua la propria preparazione in vista dei test prestagionali di febbraio e marzo. Quando la carovana della MotoGP arriva a Sepang, per Marc si tratta della seconda occasione per prendere confidenza con la Honda, cosa che gli sembra riuscire molto bene, considerate le ottime prestazioni fatte notare in pista (quarto dietro al compagno di box e ai due piloti factory Yamaha) ed il breve lasso di tempo che gli è voluto per mettersi a suo agio con una moto ben più potente di quelle a cui era abituato.
L’ultima tappa che precede il Gran Premio del Qatar è a Jerez de la Frontera, circuito di casa per buona parte dei piloti del Motomondiale. La pioggia arriva a guastare un po’ i piani di tutti, ma ogni imprevisto può far esperienza nel bagaglio personale di un debuttante come Marquez; questo concetto è ben chiaro nella mente del rookie spagnolo che sa chi osservare, da chi imparare e non tentenna davanti alla possibilità di mettere in pratica i segreti appresi seguendo top riders del calibro di Pedrosa, Lorenzo e Rossi.
Arriva il momento che i motori si scaldino sul serio e che si spengano i semafori. Come detto, la prima gara si svolge in notturna in Qatar; tutti credono che il giovane spagnolo possa far bene sin da subito ma, chissà, la poca esperienza e l’eccessiva foga potrebbero indurlo all’errore. Lui, dal canto suo, si mostra cauto, o almeno questo è quanto si evince dalle interviste che precedono la gara della domenica. Sa di avere del potenziale ma non perde opportunità per ripetere davanti a decine e decine di giornalisti che è solo un debuttante e che, per andare forte, avrà bisogno di tempo per apprendere le piste, il comportamento della Honda Repsol ed il modo giusto di affrontare le sue prime gare nella classe regina.
Sappiamo tutti poi com’è realmente andata a finire, ma rivivremo insieme i momenti salienti della sua stagione nel prossimo pezzo del puzzle che andremo a comporre per percorrere nuovamente quest’indimenticabile stagione, che passerà alla storia come una delle più avvincenti degli ultimi anni.
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