Andrea Dovizioso è uno di quei piloti pacati e disponibili, uno di quelli che al podio c’è un po’ abituato.Spesso i suoi risultati sono stati altalenanti, ma nelle scorse stagioni, le statistiche parlano chiaro, era raro vederlo oltre la quinta posizione.
Dopo molti anni nel marchio Honda, nel 2012 passa ai box Yamaha, dove pero’ rimane solo per una stagione, complice il ritorno di Valentino Rossi nella casa motociclistica giapponese.Il 2013 per lui rappresenta l’ennesimo cambiamento, la svolta dove ancorarsi per poter riuscire finalmente a familiarizzare con team e moto, senza dover nuovamente fare le valigie. L’accoglienza in Ducati è delle migliori e dopo dei risultati non ottimali cerca in Andrea Dovizioso la prossima soluzione.
La squadra si chiude a meditare in un lavoro costante e dalle difficoltà non indifferenti. Il Gran Premio del Qatar fa da apri-pista al mondiale con la classica gara notturna, che vede Dovizioso posizionarsi al settimo posto. Ancora quasi in rodazione, la prima tappa non compromette ne riflette l’intero anno davanti, dove il tempo per migliorare non manca.
La seconda gara viene disputata in Texas, dove si ripete nuovamente lo stesso risultato, mentre le cose cambiano in Spagna, ma purtroppo non in maniera positiva, con un “tragico” ottavo posto.
La stagione inizia con complicazioni, ma è anche piena di nuove idee, come ogni inizio, come ogni nuova avventura intrapresa. Motivo per cui, ogni componente del team viene spinto dalla voglia di fare, momento che per il pilota italiano, diventa fondamentare per sfidare se stesso.