Terminata la stagione, i bilanci sono d’obbligo, così come i voti in pagella; chiaramente il voto che merita il campione del mondo è un dieci pieno, ma andiamo per ordine, dal primo gran premio dell’anno.
Siamo in Qatar, gara in notturna, forse con l’ambientazione più magica di tutto il calendario della MotoGP, ed è già ora di fare sul serio, è inutile perdere tempo, le osservazioni sui big della categoria sono state fatte, bisogna mettere in pratica le nozioni apprese, e Marc Marquez lo fa benissimo. E’ il primo gran premio dell’anno e, mentre Jorge Lorenzo va agilmente a vincere la gara, Marquez è già alle prese con la sua prima lotta per il podio, a fare bagarre con lui c’è niente poco di meno che il nove volte campione del mondo Valentino Rossi, il quale vincerà lo scontro diretto ma l’attenzione è focalizzata sul numero 93 che esordisce in MotoGP con un incredibile podio, beffando anche il compagno di box Dani Pedrosa.
Lasciamo Losail per dirigerci negli Stati Uniti ed in particolar modo in Texas, ad Austin. E’ la prima volta che la MotoGP fa tappa nel circuito texano, se si esclude il test a cui pochi piloti hanno preso parte (Yamaha e Honda), Marc ha questa volta già percorso svariati chilometri in sella alla MotoGP sul tracciato statunitense e i risultati lo dimostrano. Il pilota spagnolo domina l’intero weekend e porta a casa la vittoria davanti a Pedrosa e Lorenzo. E’ solo questione di tempo prima che lo stile di guida di Marquez sollevi polemiche e critiche, e infatti già a Jerez, terza tappa del calendario, tutto ciò accade. Pedrosa è in testa alla gara ma la vera lotta avviene dietro, nello scontro per il secondo posto tra Lorenzo e Marquez. Il pilota Yamaha ha agilmente tenuto testa al rookie per tutta la gara, quando all’ultima curva (intitolata allo stesso Jorge Lorenzo) nell’ultimo giro, Marc si inserisce all’interno, approfittando del piccolo spiraglio lasciato dal connazionale, entra troppo forte e costringe Lorenzo ad andare dritto, con tanto di spallata, così come Rossi fece alcuni anni prima.
Ottimo risultato per il campione del mondo anche a Le Mans, terzo posto e quarto podio consecutivo. Il primo stop arriva al Mugello, dove dopo esser caduto numerose volte durante il weekend, una delle quali ad altissima velocità procurandosi anche una ferita al mento, termina il weekend con l’ennesima caduta, questa volta in gara, portando a quota zero i punti ottenuti nel weekend italiano. Il rookie non si scoraggia e così a Barcellona, nella gara successiva, è di nuovo a podio, sul terzo gradino. I due gran premi successivi si rivelano cruciali per il mondiale di Marc Marquez, i suoi maggiori rivali, Pedrosa e Lorenzo, cadono rovinosamente infortunandosi entrambi la clavicola. Il primo, cronologicamente parlando, è l’incidente del maiorchino (ad Assen) che corre a Barcellona per operarsi, ma dopo poco più di 24 ore è già in pista per gareggiare. In Olanda Marquez è secondo, dietro a Rossi, i suoi rivali nella lotta al titolo corrono ai ripari terminando la gara in quarta e quinta posizione.
Al Sachsenring Marc, nonostante la poca esperienza, continua a non sbagliare. Diversamente da lui si comportano Pedrosa e Lorenzo, il primo decide di non gareggiare nonostante i medici gli avessero precedentemente dato il consenso, mentre il secondo, avendo piegato la placca di titanio, apposta pochi giorni prima alla spalla, nel secondo impatto con l’asfalto, si vede costretto a dare forfait. La gara tedesca equivale ad una vittoria per colui che diventa il leader del mondiale. Le due gare che seguiranno, ovvero quelle in terra americana, sono firmate entrambe Marc Marquez, come lo è d’altronde anche Brno. Dopo tre gare dedicate al recupero fisico, Lorenzo torna a brillare a Silverstone, dove instaura con lo stesso Marquez uno dei più belli ed avvincenti duelli degli ultimi anni; il campione del mondo chiuderà la gara in seconda posizione.
Se il pilota Yamaha sembra essere in ottima forma, tanto da vincere anche la gara successiva a Misano, il numero 93 della Honda non è da meno, infatti porta a casa la gara di Aragon, dove è protagonista di un incidente con il team mate Pedrosa, e il secondo gradino del podio a Sepang. In Australia va in scena un gran premio particolare ed unico nel suo genere; il tracciato ha un nuovo asfalto, sul quale la Bridgestone si trova costretta ad affrontare problemi che non si aspettava, le gomme non possono reggere la durata dell’intera gara, così la commissione decide di far cambiare moto ai piloti all’altezza del nono/decimo giro. Qualcosa va storto in casa Honda, dal lato dei box Marquez, durante la gara, infatti, Marc non rientra nel lasso di tempo limite concesso e, non avendo rispettato il regolamento, viene squalificato, riaprendo drasticamente il mondiale.
Dopo la vittoria di Phillip Island, Lorenzo si prende di prepotenza anche la gara di Motegi, in casa Honda e davanti a Marquez, secondo. A questo punto si deciderà tutto a Valencia. L’ultima gara dell’anno ha ora più che mai un sapore epico, di quelle gare che passeranno alla storia. Lorenzo ha poche possibilità di vincere il titolo, 13 sono i punti di svantaggio dal leader del mondiale. La strategia più sensata sembra essere quella di rallentare il gruppo e di indurre eventualmente Marquez all’errore, ma il ventenne spagnolo vuole il titolo a tutti i costi e così, mentre Lorenzo va a vincere l’ottava gara stagionale, Marc Marquez diventa il campione della MotoGP più giovane della storia.