Se nel fine settimana che si sta avvicinando si inizierà a fare sul serio, non sono da sottovalutare i test della Superbike che si stanno svolgendo proprio nel tracciato australiano di Phillip Island in questi giorni.
La stagione 2014 riprende il via da dove aveva lasciato l’anno scorso. Chiaramente il detentore del miglior tempo (a soli cinque millesimi dal record della pista di Carlos Checa) è Tom Sykes, il campione del mondo in carica; non si può dire, però, che gli altri siano rimasti a guardare a braccia conserte. Con una voglia di riscatto ben marcata, Eugene Laverty (Suzuki) ha ottenuto il secondo miglior crono a poco meno di tre decimi dalla pole virtuale. Il Team Voltcom Crescent ha chiaramente dato il via alla nuova stagione nel migliore dei modi, piazzando due piloti nelle prime tre posizioni; il terzo posto è andato infatti ad Alex Lowes, campione di categoria inglese.
Giù da quello che potrebbe essere già considerato un podio, troviamo l’italiano Marco Melandri, alle prese con la sua nuova Aprilia e vicinissimo ai primi tre, lo scarto è davvero minimo (+0’370 da Sykes ma con un ritardo da Lowes di soli 50 millesimi). Un altro italiano su moto italiana occupa la quinta piazza, parliamo di Davide Giuliano (Ducati) che chiude la top five, concentrata in un fazzoletto di cinque decimi.
Le prime dieci posizioni, poi, sono occupate anche da Loris Baz (Kawasaki), seguito dal francese Sylvain Guintoli (Aprilia), dai due piloti Honda Leon Haslam, vittima di una caduta senza conseguenze, e Jonhatan Rea e da Chaz Davies (Ducati). A questo punto della classifica, iniziano ad apparire le prime EVO, a partire da Niccolò Canepa, undicesimo e motorizzato Ducati, David Salom, tredicesimo, e Fabien Foret, quattordicesimo. Claudio Corti, portabandiera della casa MV Agusta, chiude all’interno dei primi quindici, a due secondi e mezzo dalla testa del gruppo, mostrando che il lavoro da compiere è ancora tanto ma il margine di miglioramento è notevole.
Purtroppo in queste due giornate di test, oltre ad alcune cadute prive di conseguenze fisiche per i piloti, se ne sono aggiunte un paio più gravi. Sylvain Barrier, infatti, cadendo si è infortunato al bacino, mentre il reduce dalle ultime gare del 2013 in MotoGP Luca Scassa, vittima di un high-side, si è procurato una frattura dell’osso pelvico in tre punti, privandosi così dell’opportunità di correre la prima gara. Visto il mese di recupero richiesto dal genere di infortunio in cui Scassa è incappato, si prevede possa tornare in sella per la seconda gara della stagione, ovvero quella in terra spagnola, ad Aragon.
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